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DA VENT’ANNI IL “C.A.G. FRIENDS” ACCOMPAGNA I PREADOLESCENTI

Il “C.A.G. Friends” compie vent’anni, avendo iniziato la propria attività nel 1996. È partito come servizio di doposcuola, grazie all’impegno di alcuni insegnati volontari, per poi diventare Centro di Aggregazione Giovanile (C.A.G.) a seguito dell’accreditamento con la Regione. Il servizio è comunale, mentre le parrocchie mettono a disposizione gli spazi e i volontari e ne hanno affidato la gestione alla Cooperativa sociale Farsi prossimo.

L’idea del “C.A.G. Friends” nacque dalla “sensibilità sociale e dalla vulcanica intraprendenza” di don Paolo Steffano, responsabile allora della pastorale giovanile cittadina (1996/2004), e di alcuni volontari laici. Iniziativa, concepita nell’ambito di un “progetto di rete”, a cui ancora oggi, anche se si avverte la necessità di riscoprirne e condividerne l’importanza, “la nostra comunità cristiana tiene in modo particolare, per gli obiettivi che persegue e per la testimonianza di prossimità che offre.”

Con questo progetto si è dato il via alla collaborazione tra parrocchie, Comune e scuole. Ogni anno viene sottoscritto, tra le parti, un protocollo d’intesa, in cui si fissano finalità, obiettivi, azioni e attività del Cag e si definiscono i rapporti tra gli enti coinvolti. Il servizio è comunale, mentre le parrocchie mettono a disposizione gli spazi e i volontari e ne hanno affidato la gestione alla Cooperativa sociale Farsi prossimo, sorta su iniziativa della Caritas Ambrosiana.

Il Cag è rivolto ai ragazzi delle scuole medie cittadine e dispone di due centri, uno all’Oratorio Paolo VI di via San Francesco e uno all’Oratorio del “Divin Pianto”in via Gozzano. Al momento vi partecipano una trentina di ragazzi, suddivisi in due gruppi da 8 ragazzi per ciascun centro, seguiti da tre educatori professionali, di cui uno svolge anche il ruolo di coordinatore. I ragazzi, impegnati due pomeriggi alla settimana, per la metà provengono da famiglie italiane e per l’altra metà da famiglie straniere.


Una delle aule utilizzate per le attività del “C.A.G. Friends”presso l’oratorio Paolo VI

«L’ammissione al Centro – ci dice Massimo Bearzatto, coordinatore del Cag Friends dal 2008 - avviene previo colloquio con i genitori, per capire le caratteristiche e le esigenze del ragazzo, e a seguito di indicazione delle scuole oppure dei servizi sociali comunali o di “Variopinto”, servizio comunale rivolto ai ragazzi delle scuole elementari. Con tutte queste realtà ci sono frequenti contatti e confronti. Ma c’è anche chi arriva di propria iniziativa, perché in precedenza altri fratelli o amici lo hanno frequentato.» Ai partecipanti è chiesto solo un contributo volontario per i materiali utilizzati nelle diverse attività e per quanto consumato durante le merende.

Le attività si concretizzano «nei due pomeriggi passati al Centro - ci spiega Bearzatto - suddivisi in una fase di sostegno scolastico - metodo di studio, superamento di varie difficoltà di apprendimento, che emergono sempre di più - e in una seconda fase che prevede dei laboratori per stimolare la creatività e l’aggregazione. Nei limiti di tempo che abbiamo a disposizione cerchiamo di tenere assieme questi due momenti.»


Una scritta realizzata dai ragazzi del “C.A.G. Friends”

Tra gli obiettivi del Cag vi è anche l’attivazione di “percorsi di sostegno alle responsabilità famigliari”, che comprendono – come ci illustra ancora Bearzatto - “un incontro iniziale e poi altri colloqui durante l’anno con i genitori dei ragazzi. Anche le iniziative che facciamo, aperte alla partecipazione dei genitori, diventano occasioni di confronto. Inoltre, in relazione alla situazione specifica del singolo ragazzo, siamo noi educatori che cerchiamo di stimolare il confronto. Da quest’anno poi abbiamo attivato un ‘percorso di genitorialità’, nell’ottica di creare un proficuo confronto con le famiglie.”

«Per il funzionamento del Cag, è fondamentale la presenza dei volontari. Quest’anno - ci dice il coordinatore - sono una decina in tutto: ex insegnanti, che aiutano per i compiti, altri che offrono la loro collaborazione per i diversi laboratori. Ci sono anche dei giovanissimi volontari che provengono dal gruppo scout che ha sede presso l’Oratorio del “Divin Pianto”. Ma ce ne sono anche altri che, avendo frequentato negli anni precedenti il Cag, poi chiedono di tornare come volontari. Certo che la maggiore disponibilità di volontari ci potrebbe consentire di accogliere più partecipanti.»


Un murales dipinto dai ragazzi “C.A.G. Friends”

«Con le attività dei laboratori – ci precisa Bearzatto – intendiamo dare ai ragazzi degli stimoli, che solitamente non hanno. Ci sono alcuni laboratori che prevedono attività manuali - costruzioni con traforo e cucina – altri chitarra e ballo. Adesso usiamo anche noi molto internet. Lasciamo pure che siano i ragazzi, se hanno qualche argomento che li stimola, a proporcelo per poi andare ad imparare le relative tecniche. Da alcuni anni abbiamo una trasmissione tutta nostra a Radio Cernusco Stereo. Lo scorso anno, per esempio, abbiamo attivato un laboratorio teatrale, ma le proposte variano di anno in anno. Ora stiamo provando a creare con loro dei fumetti e dei video musicali e abbiamo anche un laboratorio sul cuoio.»

«L’età dei ragazzi che frequentano il Cag è abbastanza particolare e il riuscire a creare relazioni significative con loro diventa per noi importante. La risposta al nostro lavoro l’abbiamo quando, negli anni seguenti, tornano a trovarci o addirittura si propongono come volontari», ci sottolinea Bearzatto, che poi aggiunge: «I riscontri che riceviamo dalle scuole sono molto buoni, negli anni il rapporto con loro si è consolidato. Le richieste di iscrizione al nostro Cag sono molto forti. Già all’inizio dell’anno incominciamo con una lista d’attesa di una decina di ragazzi e senza fare troppa informazione, avendo a disposizione solo una trentina di posti, che nel tempo sono andati a diminuire per la riduzione dei finanziamenti comunali.»

Una delle prime volontarie del “C.A.G. Friends” scriveva nel 2002 su Voce Amica: “Quando i ragazzi riescono ad instaurare relazioni significative con i compagni e con gli adulti, passando attraverso l’interiorizzazione delle regole, e il potenziamento dell’autostima, risulta più facile ed equilibrato il loro processo di crescita. E se il C.A.G. è riuscito a soddisfare una parte di questi bisogni, possiamo dire di aver raggiunto l’obiettivo”. Questa ci sembra ancora oggi la chiave di valutazione di quest’esperienza che, evidentemente, se è attiva da vent’anni nella nostra città è perché consegue i suoi obiettivi.

Cernusco sul Naviglio, 8 aprile 2016