70° ACLI CERNUSCO: “OGGI PIÙ CHE MAI ATTENTI AL PROFONDO DISAGIO SOCIALE”

Il Circolo Acli di Cernusco, dopo l’assemblea dei soci tenutasi lo scorso 14 febbraio ha un nuovo presidente, Giuseppe Parmendola, eletto all’unanimità nella prima riunione del consiglio direttivo, anch’esso rinnovato per un mandato di quattro anni. In precedenza, a guidare gli aclisti cernuschesi, per otto anni, è stata Elena Basso. Il 2016 segna anche il 70° anno di attività del Circolo.


«È con consapevole preoccupazione che vorrei farmi carico del compito di presidente di questo Circolo Acli - sono state queste le prime parole di Parmendola, come riporta la lettera di marzo dell’associazione - e della sua vita associativa, proprio perché sono cosciente che non sarà facile entrare nei meccanismi operativi con modi e tempi giusti.» Il neopresidente quindi ha aggiunto che assume il nuovo incarico «con umiltà, che vuol dire capacità di far crescere le idee e i fatti intorno a noi. Ho accettato anche grazie al rassicurante e leggero clima che si respira dentro il direttivo ben rodato e produttivo ma soprattutto alla certezza del supporto di Elena Basso la cui azione politico culturale e la sua impostazione di apertura e cooperazione con altre realtà associative intendo continuare e portare avanti. In particolare su temi importanti come lavoro, povertà, immigrazione, ecologia, legalità.»

«Una lunga storia democratica quella delle Acli – ha poi proseguito il neopresidente, guardando alla storia del circolo locale - 70anni di azioni politiche e sociali concrete al servizio di lavoratori e cittadini. Oggi più che mai occorre continuare ad occuparsi del profondo disagio sociale che ci circonda. Una sfida che le Acli, sono convinto, sapranno interpretare con coraggio, anche grazie alle loro forti radici cristiane. Difendere e sostenere i più deboli sia attraverso un patronato sociale per progettare nuovi servizi, sia attraverso l’impegno culturale politico, che aiuti la politica e l’amministrazione pubblica ad uscire dalle logiche burocratiche ed autoreferenziali che alcune volte l’ammalano. Il mio augurio è di continuare a coltivare con impegno una relazione umana di ascolto, per capire e prevenire le nuove problematiche economiche e sociali contribuendo così a costruire un futuro migliore a chi verrà dopo di noi.»

L’assemblea degli aclisti è stata anche l’occasione per fare una sintesi dell’attività svolta nello scorso anno, mettendo, in particolare in evidenza un importante traguardo raggiunto: i settant’anni di attività del Circolo. «Sono passati settant’anni dalla nascita delle Acli – si legge nella lettera di marzo dell’associazione - un traguardo importante reso possibile dall’impegno quotidiano di migliaia di persone. Anche nel nostro Circolo sono numerosi i volontari che ogni giorno partecipano alla costruzione e al mantenimento di questa grande casa. Tutti conoscono le Acli per il patronato e per i servizi fiscali, ma nel tempo le Acli hanno dato vita ad altri servizi: il corso di italiano per stranieri, lo sportello per i collaboratori domestici, lo sportello di orientamento al lavoro, senza dimenticare coloro che danno una mano alla mensa della Caritas.»


La sede cittadina del Circoli Acli in via Fatebenefratelli

Le Acli si distinguono anche per la «forte attenzione ai problemi sociali e alle dinamiche che ne sono causa»: ecco allora che nell’ultimo anno hanno approfondito il tema del consumo di suolo e dell’immigrazione. Nel contempo hanno anche consolidato i rapporti con altri circoli della Martesana. «Viceversa – scrivono le Acli cernuschesi - il tema del lavoro è sempre più difficile da affrontare. Attraverso il foglio Job Zone e lo Sportello di orientamento al lavoro, cerchiamo almeno di ricordare la centralità del lavoro per la dignità umana.»

Domenica 13 marzo il cardinale Angelo Scola è intervenuto al 30° congresso provinciale delle Acli di Milano. Davanti ai 450 delegati, in rappresentanza di 40.000 iscritti, l’arcivescovo ha definito l’associazione «soggetto vitale per testimoniare l’amore di Dio a partire dai punti più deboli, che sono le periferie, i tanti mondi dei poveri e degli abbandonati; ma anche la società civile e la politica, la costruzione di una visione più larga del bene comune che aiutino la città di Milano a comprendere il futuro verso il quale si sta incamminando». Con riferimento poi al titolo del congresso – “Niente paura. Con le Acli attraversiamo il cambiamento” – ha aggiunto: «”Niente paura” rivolge il nostro sguardo a quel “Non temere” che, nella Scrittura, richiama sempre la presenza e l’intervento benefico di Dio. È possibile, infatti, non avere paura perché siamo certi che la mano provvidente del Padre guida la storia e non ci lascia soli. Fede, speranza e carità non possono, quindi, non essere all’origine anche del cammino di ogni aclista». Scola, quindi, ha posto attenzione all’altro invito presente nel tema dell’assise - “attraversiamo il cambiamento” – osservando che “nell’attuale contesto di travaglio e di crisi permane la necessità di un solido patto sociale tra tutti i responsabili delle relazioni industriali e delle politiche pubbliche, per poter affrontare in modo equo i processi di ristrutturazione della spesa pubblica, dei redditi, dei consumi e dei modi di lavorare da cui dipendono le possibilità di elaborare un assetto più equo e sostenibile, anzitutto a favore dei più deboli»

L’arcivescovo ha indicato poi ai delegati tre campi di azione: «Nello stretto intreccio tra il bisogno di casa, lavoro ed educazione, occorrono persone, servizi, associazioni e centri di formazione che, nel quotidiano, stiano al fianco della famiglia – che rischia di essere minata nella sua identità profonda – e dei lavoratori, proprio per imparare e insegnare nuove grammatiche valide per tutti evangelicamente ancorate». Attenzione anche agli stili di vita, per educarsi autenticamente al pensiero di Cristo: «Se vogliamo cambiare i modi di pensare delle persone per incidere sugli stili di vita non possiamo che agire per contagio, gomito a gomito, da persona a persona». Infine, Scola ha chiesto «a ognuno, rilanciando l’invito che la recente nota del Consiglio Episcopale Milanese ha rivolto sia ai cristiani, sia ai cittadini di buona volontà, di offrire il proprio contributo, con il pensiero, la parola, la riflessione documentata e condivisa, con il tempo, il voto, la candidatura a una responsabilità amministrativa, alla edificazione di una Milano sempre migliore».

Per approfondire:
- Scola alle Acli: «Impegnatevi a stare con la gente, non limitatevi a offrire servizi, ma condividete esperienze»

Cernusco sul Naviglio, 14 marzo 2016