AL “PAOLO VI”, CON A.S.O. IN PRIMA FILA, SI PENSA AL CAMPO DI CALCIO SINTETICO

Per sostenere l’iniziativa è stato formato un Comitato promotore, con il compito di informare, di far crescere consensi, di raccogliere i fondi necessari per attuarla. Alle esigenze richieste dall’attività sportiva, si è unita la necessità di riorganizzare gli spazi all’aperto dell’Oratorio di via San Francesco, unitamente alla revisione degli impianti degli edifici esistenti per adeguarli alla normativa vigente.

L’A.S.O. Cernusco (Associazione Sportiva Oratori Cernusco s/n) negli scorsi anni ha trovato difficoltà via via crescenti nel rispettare il calendario degli incontri dei campionati di calcio del Csi (Centro sportivo italiano), l’ente di promozione sportiva a cui aderisce e che organizza le diverse fasi (provinciali, regionali e nazionali) delle manifestazione sportive a cui partecipa. Difficoltà emerse soprattutto nella stagione invernale, quando le avverse condizioni atmosferiche hanno spesso reso impraticabile il proprio campo da giuoco dell’Oratorio Paolo VI. Questa situazione ha indotto dirigenti e allenatori dell’associazione a pensare ad un’innovativa soluzione, verso la quale si sta ormai orientando la maggior parte delle compagini: un campo da gioco in erba sintetica in sostituzione di quello attuale, che sarebbe comunque da sistemare. Perché quasi tutti i giorni è utilizzato dalle numerose squadre dell’ASO ed è facile quindi immaginare come si possa presentare, in caso di maltempo, dopo qualche partita. Questa esigenza sportiva, si è unita alla necessità, ritenuta ormai improcrastinabile, di riorganizzare gli spazi all’aperto dell’Oratorio di via San Francesco, richiesta in particolare dalle crescenti adesioni all’oratorio feriale estivo, unitamente alla revisione degli impianti degli edifici esistenti per adeguarli alla normativa vigente.


L’ingresso dell’Oratorio Paolo VI, in via San Francesco

Le due esigenze citate stanno facendo pensare alla realizzazione di un campo da calcio a 11 giocatori in erba sintetica, in sostituzione di quello attuale in erba ma leggermente più spostato verso nord-est, così da ricuperare, verso gli edifici oratoriani esistenti, più spazio per momenti di aggregazione e di gioco. Un intervento, insomma, volto a valorizzare il centro giovanile del quartiere sud della città, che segue la ristrutturazione fatta alcun anni fa in Sacer. Così da soddisfare anche le giuste aspettative della comunità parrocchiale di San Giuseppe Lavoratore, che ha nel suo oratorio un importante luogo di educazione e di aggregazione per le diverse fasce di età.

Al progetto, su incarico della Comunità pastorale, ci sta lavorando l’architetto Paolo Grassi, seguito passo passo da don David, vicario parrocchiale per la pastorale giovanile, che si fa portavoce delle indicazioni provenienti dai diversi soggetti interessati: dagli educatori agli animatori, dall’ASO alle persone che abitualmente frequentano l’oratorio. Il progetto - che è già stato esaminato, in due distinte riunioni, dal consiglio degli affari economici della Comunità pastorale, che l’ha condiviso – sarà portato a breve all’esame del competente ufficio della Curia arcivescovile di Milano. Nelle intenzioni dei promotori del progetto c’è il vivo desiderio di poter iniziare i lavori entro la fine del prossimo mese di maggio per poter poi disporre del campo in erba sintetica già con l’avvio della nuova stagione sportiva, nell’autunno 2016.


Il cortile dell’Oratorio Paolo VI

Nel frattempo per sostenere l’iniziativa è stato formato un Comitato promotore, con il compito di informare e aggiornare su questo progetto, di far crescere consensi attorno all’iniziativa, di raccogliere i fondi necessari per attuarla. A guidare questo Comitato, composto da quasi una decina di persone che a diverso titolo sono collaboratori dell’Oratorio Paolo VI, c’è Massimo Crippa, un dirigente dell’ASO. Che ci ha raccontato dell’interesse che sta crescendo attorno al progetto e che spinge molte persone a rendersi disponibili per fare qualcosa di utile per la sua realizzazione. Il Comitato ha già idee precise sulle iniziative da mettere in campo, termine quanto mai appropriato visto che stiamo parlando di un nuovo terreno di giuoco: da quelle più tradizionali (come lotterie, pizzate, zolle di campo, manifestazioni sportive), a quelle più innovative (serate eventi, ‘reti di sostegno’ da altre associazioni cernuschesi, social media). Ci sono genitori – ha sottolineato Crippa – che, appena saputo dell’iniziativa, hanno messo a disposizione le loro abilità e competenze per sostenere il progetto. Nessun dubbio – da parte del dirigente ASO – nel dirsi fiducioso di trovare un riscontro positivo all’iniziativa e quindi anche sui risultati che potrà conseguire il Comitato da lui guidato.

Il debutto del Comitato potrà avvenire solo dopo aver ottenuto il benestare della Curia Ambrosiana, che sarà dato previa presentazione ed esame anche di un piano finanziario. I costi degli interventi programmati sono ancora in fase di definizione, ma si dovrebbero aggirare su alcune centinaia di migliaia di euro, che verrebbero in parte finanziati attingendo al contributo dell’8% degli oneri di urbanizzazione secondaria per attrezzature religiose, che in base ad una legge regionale ogni anno i Comuni lombardi devono destinare per attrezzature religiose, nelle quali rientrano anche gli oratori.


L’attuale campo di calcio dell’Oratorio Paolo VI

Per l’attuazione di questo progetto, la Comunità pastorale confida molto sull’impegno di ASO Cernusco. Un’associazione che, è bene ricordarlo, conta oltre 1.300 tesserati tra le diverse discipline sportive (basket, calcio, ginnastica, pallavolo) e nei diversi ruoli. Un’associazione che, nella sua attività sportiva, mette, come primo elemento della sua proposta educativa, “al centro il ragazzo. Non l’atleta – come ha evidenziato don Alessio Albertini, consulente ecclesiastico nazionale del Csi - ma il ragazzo che vuole e deve crescere. E che non può vivere solo lo sport, ma tutte le altre dimensioni che fanno parte della sua vita.” E come secondo, l’agonismo. “Non è che lo sport educativo non debba essere agonistico. Anzi. Si educa proprio se c’è agonismo. L’idea è definire un obiettivo e mettere in campo gli elementi utili per raggiungerlo: il gioco di squadra, il rispetto delle regole. Agonismo non è vittoria a tutti i costi; la più grande vittoria non è la medaglia ma guardarsi indietro e accorgersi di aver fatto tutto il possibile.” Infine, terzo elemento, lo sport pensato in collaborazione e mai in competizione con la famiglia, la scuola, la società civile e la comunità cristiana. Ad essere coinvolta nel progetto per la costruzione del campo di calcio in erba sintetica non sarà, naturalmente, solo l’ASO, ma tutto l’Oratorio Paolo VI.

Cernusco sul Naviglio, 4 marzo 2016