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Lunedì 17 Novembre

“NATALE È ANCHE IL GIORNO DELLA NOSTRA RINASCITA”

Il Prevosto alla Messa di mezzanotte, nella notte Santa: “Da quando il Verbo si è fatto carne, non possiamo più andare alla ricerca di Dio e della sua gloria se non accostandoci alla carne degli uomini, cioè alle loro fragilità e debolezze, che sono anche le nostre. È questo il dono che Gesù porta a ciascuno di noi. Non rifiutiamolo. Sia questo l’augurio più vero per questo suo e nostro Natale.”


“Ci sono tante situazioni che dicono come il nostro tempo non sia giunto a pienezza (il riferimento è alla Lettera ai Galati: 4,4-6, ndr), ma sia, invece, pieno di tante realtà negative che invocano un compimento”: è con un immediato richiamo alla drammatica attualità di questi mesi che don Ettore Colombo, prevosto della città e responsabile della Comunità pastorale Famiglia di Nazaret, ha iniziato l’omelia della Messa della notte del Natale del Signore, iniziata alla scoccare della mezzanotte, nella chiesa prepositurale.

“Davanti ai nostri occhi sta l’orrore della guerra – ha poi dettagliato don Ettore - una guerra che non è combattuta sui nostri confini, sulle nostre terre, ma di cui siamo partecipi insieme a gran parte dell’umanità. Lo vediamo nei profughi che muoiono annegati, e spesso sono bambini, o che sono respinti alle frontiere della nostra civilissima Europa. Lo vediamo nelle famiglie che non hanno alcuna speranza, se non quella della fuga dalle proprie terre.”

Anche nella “nostra vita quotidiana la perdita del lavoro, della sicurezza economica, della salute – ha proseguito il prevosto - si fanno sentire ancora con forza, ci interpellano. Un mondo così non è certamente quello descritto dalla visione profetica di Isaia: ‘Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri, delle loro lance faranno falci; una nazione non alzerà più la spada contro un’altra nazione, non impareranno più l’arte della guerra.’” Invece, noi “continuiamo a coltivare la logica del conflitto.”


Messa di mezzanotte, Natale 2015, in chiesa prepositurale (foto G. Melzi)

Ma “con la nascita di Gesù che si fa uno di noi – è la certezza del responsabile della nostra Comunità pastorale - la nostra umanità è radicalmente cambiata. Il Verbo della vita non ha aspettato che i tempi fossero buoni per entrare nella nostra esistenza” e, infatti, anche “i suoi non l’hanno accolto”.


Messa di mezzanotte, Natale 2015, in chiesa prepositurale (foto G. Melzi)

“Dio sempre ci viene incontro e con il suo figlio Gesù ce l’ha dimostrato definitivamente. È questa – ha evidenziato don Ettore - la pienezza del tempo: in Gesù Dio ha riempito il tempo di sé, della sua persona e della sua presenza. Siamo noi che davanti alla sua grandezza e all’abbondanza della sua misericordia dobbiamo metterci in gioco seriamente.”


Messa di mezzanotte, Natale 2015, in chiesa prepositurale (foto G. Melzi)

“Camminare nella luce” o “imparare ancora l’arte della guerra”: questo è il dilemma che – per don Ettore – ogni uomo si trova oggi a dover affrontare. “Se non accogliamo il Verbo della vita – ha ammonito il prevosto - non possiamo fare altro che rimanere nell’oscurità delle tenebre e lasciare che anche il mondo rimanga in questa oscurità. Ma se accogliamo il Signore e se camminiamo nella luce, noi tutti diventiamo come Gesù figli di Dio nello spirito. Questo significa che il Natale non è solo il giorno della nascita di Gesù nella nostra umanità, ma è anche il giorno della nostra rinascita, come veri uomini. Anzi, uomini veri!”

Dove incontrare Dio? “Da quando il Verbo si è fatto carne - è stata la conclusione del Prevosto - non possiamo più andare alla ricerca di Dio e della sua gloria se non accostandoci alla carne degli uomini, cioè alle loro fragilità e debolezze, che sono anche le nostre. È questo il dono che Gesù porta a ciascuno di noi. Non rifiutiamolo. Accogliamolo con cuore aperto, in questo anno in cui la misericordia di Dio si incontra con la nostra miseria e ci fa rinascere nuovi. Sia questo l’augurio più vero per questo suo e nostro Natale.”

Cernusco sul Naviglio, 26 dicembre 2015