CERNUSCO SI APRE ALL’ACCOGLIENZA. A DISPOSIZIONE TRE ALLOGGI PER I PROFUGHI

Un alloggio del Comune è già pronto, mentre due della Comunità pastorale lo saranno a breve. Il progetto di accoglienza - che nasce grazie alla collaborazione tra Comune e Comunità pastorale, nello spirito della migliore tradizione di questa nostra città e nel rispetto delle competenze di ciascuno - è affidato alla cooperativa “Farsi prossimo” della Caritas Ambrosiana con il supporto dei volontari della Caritas cittadina. L’alloggio comunale non fa più parte dell’edilizia residenziale pubblica.

Sul fronte dell’immigrazione, gli ultimi dati diffusi, lo scorso 6 ottobre, dall’Organizzazione internazionale per le migrazioni sono impressionanti: nel corso del 2015 ci sono state 2.987 vittime accertate e quindi un dato sottostimato (nel 2014, 3.419); i profughi e i migranti giunti in Europa, da gennaio ad oggi, sono stati 557.899, contro i 210mila circa dello scorso anno. Davanti a una simile tragedia Cernusco non poteva rimanere indifferente.

“La nostra città pur non avendo grandi strutture (palestre, scuole non utilizzate …) da mettere a disposizione per l’accoglienza dei profughi non è rimasta insensibile alla drammatica vicenda dei profughi. Un dramma che ci ha interrogato e ci interroga”: così si è espresso il Sindaco, Eugenio Comincini, in apertura della conferenza stampa di mercoledì 7 ottobre, convocata in Villa Greppi per presentare il progetto di accoglienza per rifugiati e profughi denominato “Cernusco oltreconfine”. Al suo fianco il prevosto della città e responsabile della Comunità pastorale cittadina, don Ettore Colombo.


La conferenza stampa di presentazione del progetto di accoglienza per rifugiati e profughi

da sinistra, l’assessore Silvia Ghezzi, il sindaco Eugenio Comincini, il prevosto don Ettore Colombo, l’assessore Giordano Marchetti, il responsabile housing sociale di “Farsi prossimo”, Paolo Grassini

Gli amministratori comunali si sono sentiti interrogati, come sottolineato dal Primo cittadino, anche dalla “Lettera aperta alla città”, diffusa nello scorso maggio dalla Comunità pastorale, con la quale si invitavano i Cernuschesi ad aprirsi alla solidarietà e all’accoglienza. “Abbiamo quindi cercato di rispondere a quell’appello, così da testimoniare la presenza e la disponibilità di Cernusco verso persone che fuggono da situazioni di guerra, fame e violenza” ha spiegato il Sindaco. Riflettendo sul dramma dei profughi, Comincini ha osservato che “personalmente la cosa che più mi ha impressionato è la disponibilità delle persone ad affrontare viaggi in cui rischiano la vita pur di tentare di arrivare in un luogo migliore. Evidentemente se sono pronti a morire vuol dire che la situazione nella quale ora vivono è insostenibile, drammatica”

Concretamente, il nostro Comune metterà a disposizione un appartamento, in grado di ospitare 4 rifugiati, che saranno seguiti con un progetto avviato con la Caritas cittadina e la cooperativa Farsi prossimo. “Credo che in questo modo diamo un contributo seppur piccolo ma significativo all’impegno che il nostro Paese ci sta mettendo nell’affrontare quest’emergenza umanitaria che non ha uguali e che nessun sa quando potrà terminare. Credo e crediamo che la storia della nostra città e i valori sui quali si fonda siano d’aiuto nell’affrontare il percorso tracciato. Sarà importante anche il modo con il quale queste persone saranno accolte e aiutate. Le esperienze maturate a Cernusco, da parte di singoli cittadini e associazioni, lasciano ben sperare nella buona riuscita del progetto.” Comincini si è detto, infine, “contento che la nostra città possa, anche con coraggio, dire che è parte, per un pezzettino, dello sforzo che la comunità nazionale sta facendo di fronte al dramma dei profughi. Sono consapevole che c’è chi storcerà il naso e chi si dichiarerà contrario. Ma credo un’amministrazione comunale non si debba far intimidire da chi professa valori che non sono quella della convivenza civile.” Il Sindaco ha scritto una lettera aperta ai Cernuschesi, per informarli di questo progetto d’accoglienza, pubblicata sul suo blog (clicca qui per leggerla)


Profughi siriani in Libano
(foto: archivio SIR)

“La comunità cristiana non ha bisogno di giustificarsi per questa disponibilità all’accoglienza – ha affermato don Ettore - perché questa apertura fa parte dell’essere cristiani, dell’essere pronti a seguire il Vangelo di fronte ai bisogni dei fratelli.” Il prevosto ha quindi ricordato che, sull’argomento, già nello scorso maggio la Comunità pastorale aveva scritto una lettera aperta alla città. Poi sono venute anche le sollecitazioni dell’arcivescovo, cardinale Scola, e di Papa Francesco.

“Non è che noi dobbiamo risolvere i problemi di tutta Europa – ha osservato don Ettore - ma dobbiamo semplicemente dire, di fronte ad un dramma simile, come ci lasciamo interrogare e quale risposta diamo. Se tutti facessero una cosa del genere, sarebbe un grande aiuto per la comunità civile.”

“Nelle nostre tre parrocchie – ha poi spiegato il responsabile della Comunità pastorale - abbiamo cercato di individuare alloggi già disponibili o da sistemare da destinare all’accoglienza dei profughi. Il Consiglio pastorale nelle scorse settimane ha condiviso l’indicazione di mettere a disposizione un appartamento dell’Oasi, solitamente utilizzato da chi vuol vivere dei momenti di ritiro spirituale, e un appartamento al Centro Cardinal Colombo, prima occupato da don Claudio.” Quest’ultimo, in particolare, sarà da sistemare. “All’interno quella comunità cristiana – ha quindi aggiunto don Ettore - vale la regola che si possono fare queste cose perché c’è la gratuità. Se qualcuno gratuitamente dà qualcuno gratuitamente può ricevere. Se non si entra in questa logica si rischia di fare solo calcoli teorici.”

La comunità cristiana non dimentica bisogni e povertà dei Cernuschesi. Infatti, ha precisato il prevosto, “questa nostra disponibilità all’accoglienza si colloca nell’ambito di iniziative più ampie che la Comunità pastorale promuove a favore di chi è in difficoltà. Qualcuno potrebbe sempre dire: Perché vi curate di questi profughi mentre ci sono altre persone che in città hanno problemi?” Per don Ettore “basta vedere le attività promosse dalla Caritas cittadina per rendersi conto che c’è attenzione per tutti: per chi ha perso il lavoro, per chi è alla ricerca di un alloggio, per chi ha difficoltà economiche. È ovvio che di fronte ad emergenze così grandi, come quella dei profughi, non si può rimanere indifferenti, non si può dire che non ci interessa. In situazioni come queste la cosa migliore è il confronto e il dialogo con tutti per vedere le cose possibile da fare, senza farsi vincere dall’emotività. E poi ciascuno faccia la sua parte.”


Campo profughi siriani in Giordania (foto: archivio SIR)

L’assessore all’urbanistica, Giordano Marchetti, ha spiegato che l’appartamento che l’amministrazione comunale ha messo a disposizione dei profughi non rientra tra quelli destinati all’edilizia residenziale pubblica. Quindi, nulla viene sottratto ai Cernuschesi alla ricerca di un alloggio. Si tratta, invece, di un’unità immobiliare che il Comune aveva deciso di vendere ma che dopo due bandi di gara non è ancora riuscito ad alienare. È un alloggio in centro città, nella corte della Senavra, in via Balconi, quindi non in un contesto di “ghettizzazione delle persone e fa piacere che anche le scelte della Comunità pastorale – ha osservato Marchetti - siano state fatte nello stesso senso”. L’alloggio ha un suo ingresso indipendente ed è stato sistemato e messo a norma.

L’assessore alle politiche sociali, Silvia Ghezzi, ha parlato di una “Cernusco pronta ad accogliere, come dimostrano le associazioni di volontariato con le diverse iniziative che mettono in campo durante l’anno” Ha quindi aggiunto che “la delega a Farsi prossimo per l’attuazione del progetto ci chiama comunque in causa nel collaborare e nel verificarne l’attuazione.” Con la precisazione che “questo progetto non sottrae nulla agli altri nostri servizi.”

Il responsabile dell’area housing sociale della cooperativa “Farsi Prossimo”, Paolo Grassini, nel presentare la sua cooperativa – “ci occupiamo di accoglienza e assistenza ai profughi da vent’anni e siamo un ente accreditato presso il competente Ministero” – ha spiegato che sebbene i numeri sulle persone che saranno accolte qui a Cernusco possono sembrare piccoli sono comunque importanti, perché esprimono la volontà di un territorio di accogliere e integrare.” Grassini ha poi chiarito che i soldi a disposizione per il progetto di accoglienza dei profughi arriveranno dal Ministero e quindi non sono risorse sottratte al Bilancio comunale. Quei soldi serviranno per il mantenimento dell’alloggio (compreso pagamento utenze), per la diaria alle persone (euro 2,50 al giorno) e per il supporto educativo (domanda di richiesta d’asilo, apprendimento della lingua italiana, percorso professionale, attività di volontariato). Un progetto che necessariamente, per i singoli nuclei famigliari che saranno accolti, avrà una durata limitata, così da consentirgli di proseguire nel percorso di piena integrazione altrove e con altre modalità.

I volontari della Caritas cittadina affiancheranno la cooperativa Farsi Prossimo nell’attuazione del progetto, mentre l’amministrazione comunale sta verificando con Cernusco Verde srl, società partecipata dal Comune, le modalità per impegnare le persone che saranno accolte in lavori socialmente utili. La prima famiglia o nucleo di profughi dovrebbe arrivare in città tra pochi giorni. Naturalmente, al momento, non se ne conosce la nazionalità.

L’accoglienza dei profughi, in fuga dalla guerra, dalle violenze, dalla fame, è una bella sfida per tutti noi Cernuschesi. “L’indifferenza e il silenzio aprono la strada alla complicità quando assistiamo come spettatori alle morti per soffocamento, stenti, violenze e naufragi. Di grandi o piccole dimensioni, sono sempre tragedie quando si perde anche una sola vita umana” ci ammonisce Papa Francesco nel messaggio per la Giornata del migrante e del rifugiato, che la Chiesa celebrerà il prossimo 17 gennaio, e che è stato diffuso lo scorso 1 ottobre. Poi il Santo Padre ci ricorda che “i migranti sono nostri fratelli e sorelle che cercano una vita migliore lontano dalla povertà, dalla fame, dallo sfruttamento e dall’ingiusta distribuzione delle risorse del pianeta, che equamente dovrebbero essere divise tra tutti.”

C.G.

Cernusco sul Naviglio, 7 ottobre 2015