FEMMINICIDIO: QUANDO "IL CASO" TI TOCCA DA VICINO

Leggere o ascoltare le notizie di cronaca è sempre più raccapricciante. Tra tutto ciò che accade, eclatante il numero di femminicidi che quotidianamente avvengono: 123 nel 2017, 93 nel 2018, e nel 2019 il numero non accenna a diminuire .

Finché questi episodi avvengano lontano dalla propria sfera di conoscenze, spesso la riflessione resta marginale a qualche pensiero e magari un “eterno riposo” . Diverso, invece, quando il fatto ci tocca da vicino.

E’ il caso di «Sharly», Charlotte Akassi Yapi, giovane ivoriana, separata con due figli in età scolare, residente a Pozzo D’Adda assieme un compagno quarantaseienne italiano. E’ stato quest’ultimo a mettere fine alla vita di Sharly, strangolandola con le sue stesse mani.

Ebbene, a Cernusco il nome di questa ragazza non sarà noto a quasi nessuno. Ma, per un anno e circa una dozzina d’anni fa, attraverso il gruppo di Rinnovamento dello Spirito allora insediato al “Paolo VI”, le suore gestori di una casa famiglia di Milano hanno instaurato un progetto che coinvolgeva delle ragazze adolescenti le quali necessitavano di conoscere il concetto di “famiglia”.
Sharly era una di queste ragazze, e per tutto un anno – ogni domenica - ha sentito come propria la famiglia di Marcello, moglie e tre figli, e quindi della loro casa, in Viale Assunta. Il rapporto che si è creato tra di loro in quelle brevi ma numerose occasioni ha fatto si che, fino ad oggi, ci si sentisse spesso e volentieri: compleanni, ricorrenze, matrimoni e soprattutto confidenze reciproche, tra cui le difficoltà di Sharly a sentirsi davvero amata.

Piangeremo quest’ennesima vittima di violenza, che lascia su questa terra due figli di sette e dieci anni e un compagno che, oramai fuori dal pericolo di vita (avendo tentato di suicidarsi con una coltellata, nda), verosimilmente ritornerà alla sua vita normale.

Più volte Papa Francesco si è espresso sull’argomento: «Non è lecito naturalizzare la violenza sulle donne, sostenendo una cultura maschilista che rifiuta il protagonismo della donna all’interno della comunità. Non è lecito guardare dall’altra parte mentre tante donne, in particolare le adolescenti, sono calpestate nella loro dignità», e ancora «Fa male constatare come in questa terra tante donne sono così svalutate, disprezzate ed esposte a violenze senza fine». Sempre il Santo Padre esorta «a lottare contro questa fonte di sofferenza chiedendo che si promuova una legislazione e una cultura di ripudio a qualunque forma di violenza».
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S.P.

Cernusco sul Naviglio, 25 Settembre 2019