ASCOLTARE LA PAROLA DI DIO, LASCIARSI ATTRARRE DA GESÙ, ANNUNCIARE A TUTTI IL VANGELO

5000 giovani e 115 catecumeni, provenienti da tutta la Diocesi, hanno partecipato alla Veglia in “Traditione Symboli” presieduta, in Duomo, dall’Arcivescovo, lo scorso sabato.

Foto da www.chiesadimilano.it

La consegna del simbolo della fede, il Credo, l’adorazione della croce, la testimonianza di chi – giovane come loro – ha già provato sulla propria pelle l’orrore della guerra, la preghiera corale anche con le splendide espressioni di “Tu mi sei necessario” di san Paolo VI e quelle 3 parole dell’Arcivescovo (citate nel titolo dell’articolo, ndr) che sono, da sole, una programma e un regola di vita cristiana. La Veglia in “Traditione Symboli” per cui, in Duomo, si ritrovano 5000 ragazzi di ogni zona pastorale, i 115 catecumeni 2019 … è questo.

E, ad ascoltare il racconto di Tony e Nadine di Aleppo, viene davvero da chiedersi come sia possibile amare la vita (il titolo della Veglia è “Chi ama la propria vita?”). Colpiti, nelle loro stesse case, dai bombardamenti, coinvolti nella sanguinosa guerra in Siria che dura da 8 anni, i due giovani – l’uno ingegnere civile di 25 anni e l’altra traduttrice di 27 – non hanno però perso la speranza, nemmeno quando hanno visto distruggere la loro parrocchia. Con una semplicità e serenità che interrogano la fede di ognuno, Tony dice: «Proprio in questi anni di guerra ho sperimentato, quando un missile è entrato nella mia camera, che la vita è preziosa perché il Signore mi ama. Dopo quel momento, ho sentito che dovevo affidarmi a Lui che non mi lascerà mai da solo».

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Cernusco sul Naviglio, 15 aprile 2019