«SIATE SCINTILLE CAPACI DI PORTARE FUOCO E LUCE AGLI ALTRI»

Bollate, con la presenza di più di 1000 delegati, in rappresentanza di oltre 500 oratori di ogni Zona della Diocesi, si è svolta l’Assemblea straordinaria per l’avvio del progetto decennale “Oratorio 2020”

Foto da www.chiesadimilano.it

Sono entusiasti – si vede -, soddisfatti della giornata tanto attesa che non ha tradito le aspettative e che, anzi, le ha superate. Sono, come li definisce l’Arcivescovo, pregando con loro e celebrando la consegna del Mandato, le “scintille” capaci di accendere il grande fuoco della fede in oratorio.

Ha un sapore tutto particolare l’Assemblea straordinaria, appunto, degli Oratori ambrosiani, con cui prende avvio ufficialmente il cammino “Oratorio 2010”. Il percorso diocesano decennale (l’ultimo progetto di ripensamento complessivo era stato varato durante l’episcopato del cardinale Dionigi Tettamanzi) che, nelle sessioni mattutina e pomeridiana, svoltesi presso gli oratori “San Filippo Neri” e “Maria Immacolata” di Bollate, vede la presenza di 500 oratori partecipanti – la sola città di Milano è presente con 150 -, per un totale di più di mille delegati espressione delle diverse figure della Comunità educante. Impegnati tutti, in 20 Tavoli tematici, nei lavori di riflessione e approfondimento su altrettante schede-guida. Da notare che l’ultima, la cosiddetta “scheda bianca”, a-tematica, fa emergere 20 ulteriori ambiti di discussione, quali il rapporto prete-oratorio, la figura dell’educatore laico professionista e molto altro.

Insomma, un giorno da ricordare, come dice, ad esempio, Fabio, educatore nei due oratori di Varedo, che nota la differente età anagrafica dei partecipanti – i giovani sono davvero tanti dai 17 anni in sù, così come i sacerdoti -, «riuniti da due parole cardine, creatività e spiritualità».

«Tanta gioia» è quella che esprime anche Francesca che viene da Lozza: «Ho capito che in tutti gli oratori ci sono problemi e situazioni felici comuni. Nel nostro Tavolo è sorto il tema di mettere in gioco i ragazzi più piccoli, facendoli sentire accolti e apprezzati, come, oggi, spesso non avviene. Mi sembra una bella e impegnativa sfida».

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Cernusco sul Naviglio, 11 febbraio 2019