La Settimana Santa è iniziata, nelle tre parrocchie cittadine, con la benedizione degli ulivi, in memoria dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme. «Gesù viene, non si stanca di venire e di rinnovare per noi, nel mistero dell’Eucaristia, il dono della sua passione: a noi l’invito ad accogliere questo dono e gustare la grandezza di un amore che si dona per aprire in noi la speranza.» Il calendario delle celebrazioni verso la Pasqua.

Domenica delle Palme 2019, chiesa prepositurale (Foto G. Melzi)

La ‘Domenica delle Palme’, nelle tre chiese parrocchiali cittadine, è stata caratterizzata dalle solenni celebrazioni eucaristiche di introduzione alla “Settimana Santa” o “Settimana autentica”, quasi a dirci che non sono giorni qualunque, ma sono i grandi giorni in cui Dio, con Gesù, cambia la storia dell’uomo.

In chiesa prepositurale, il prevosto, don Luciano, ha celebrato la Messa delle ore 11, presenti tante ragazze e ragazzi con le loro famiglie. Purtroppo la pioggia non ha consentito di svolgere la tradizionale processione degli ulivi, in ricordo dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme: un momento sempre molto partecipato e suggestivo.

«Ci volle un grande coraggio per entrare in Gerusalemme quel giorno: Gesù sapeva molto bene – leggiamo in un commento al Vangelo di questa domenica - e lo avevano avvertito anche i discepoli, che la volontà di togliere di mezzo uno che disturbava e metteva in crisi un comodo vivere sotto l’ala della religione dei Padri, questa volontà era ormai al colmo! Anche gli apostoli avevano la percezione che questa volta sarebbe successo qualcosa di tragico… ma era lontano dal loro cuore anche solo il pensare alla tremenda passione e morte che attendeva il Maestro. Eppure con questo gesto dell’ingresso nella città, Gesù vuole, all’inizio della sua passione, colorare di speranza, di voglia di Dio, e quindi di pace, le strade di Gerusalemme. Gerusalemme, era una città piena di contraddizioni, egoismi, odi, violenza, sopraffazioni, ingiustizie… una città non molto diversa dal nostro mondo e dal mondo di sempre, dove non c’era posto, non c’è posto, almeno in apparenza, per la bontà, per l’amore vero… Gesù, quel mattino, con il suo entrare nella città fendeva come una lama, questa coltre di disperazione e di morte e tracciava una scia di speranza, di certezza, di vittoria dell’amore, che poneva come dono all’umanità.»

«Gesù continua ad entrare nelle nostre città… lui viene, non si stanca di venire e di rinnovare per noi, nel mistero dell’Eucaristia, il dono della sua passione: a noi l’invito ad accogliere questo dono, ad essere generosi nel desiderio di “entrare nel cuore trafitto di Cristo” per vedere e gustare la grandezza di un amore che si dona per aprire in noi la speranza…»

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Cernusco sul Naviglio, 15 aprile 2019