FAMIGLIA: “REALTÀ FONDAMENTALE CHE DEVE VEDERCI UNITI”

A Verona dal 29 al 31 marzo si svolgerà un congresso mondiale promosso da una rete di associazioni e persone appartenenti a diverse denominazioni cristiane, ma non sarà un raduno mondiale cattolico, perché c’è già stato nello scorso agosto in Irlanda ed il prossimo sarà a Roma nel 2021. Il ‘Forum delle associazioni familiari’ non vi parteciperà. Il citato convegno ha già originato diverse polemiche, mentre invece sulla famiglia c’è bisogno di un impegno unitario per darle futuro.

Foto d’archivio da www.agensir.it

“Nella delicata situazione del mondo odierno, la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna assume un’importanza e una missione essenziali”. “È necessario riscoprire il disegno tracciato da Dio per la famiglia, per ribadirne la grandezza e l’insostituibilità a servizio della vita e della società”: così si è espresso Papa Francesco durante la sua visita a Loreto, lunedì 25 marzo, ribadendo ancora una volta, in modo chiaro, la posizione della Chiesa Cattolica. Ma al prossimo convegno di Verona di che cosa si parlerà?

“Si parlerà di diritti, salute e dignità di tutte le donne, che lavorino o che abbiano deciso liberamente di essere madri, e dei diritti e della salute dei bambini” ha affermato Toni Brandi, presidente del Congresso mondiale delle famiglie, promosso dalla International organization for the family (Iof), nella conferenza stampa di presentazione dell’incontro che si terrà per la prima volta in Italia, a Verona, dal 29 al 31 marzo. Per Massimo Gandolfini, presidente del Family Day, “l’unione feconda tra uomo e donna resta il nucleo fondante di ogni società umana, per questo vogliamo che la famiglia venga aiutata e difesa sia in termini culturali sia in termini economici”. E il vicepresidente del Congresso mondiale delle famiglie, Jacopo Coghe, ha aggiunto: “Il nostro obiettivo è sensibilizzare la politica e le istituzioni, affinché prendano impegni concreti. Senza la famiglia, la società intera viene a perdere le sue fondamenta, per questo è necessario incentivarla sia dal punto di vista culturale e educativo, sia attraverso aiuti economici e agevolazioni fiscali: queste due componenti sono entrambe irrinunciabili.” Queste le dichiarazioni dei promotori del convegno.

“Avremmo preferito uno stile diverso da parte di tutti, con meno polemiche. La famiglia non è una squadra di calcio, è una realtà fondamentale che, anche partendo da sensibilità diverse, deve vederci uniti”: così si è espresso il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia e presidente della Cei, in un’intervista a “Il Giornale” sulla famiglia in vista del Congresso in programma a Verona.

“La natura e la rilevanza della famiglia impegna la classe politica a collocarla tra le priorità della propria agenda”, ha osservato il cardinale che si dice preoccupato “quando si perde il senso delle istituzioni e invece di provare a trovare soluzioni comuni, a rammendare un Paese che sembra sempre più sfilacciato, ci si accapiglia e ci si divide accecati da ideologie. Questo è il tempo della sintesi, del trovare soluzioni comuni”.

Il problema “è che trasformiamo la famiglia in un’occasione di scontro e non di incontro. – ha aggiunto il cardinale Bassetti - Da una parte chi la usa per legittimare le discriminazioni e le divisioni, dall’altra chi la considera ormai superata e retrograda… Ma in mezzo ci sono le famiglie vere, quelle che chiedono risposte, quelle che non arrivano alla fine del mese, le giovani coppie che vorrebbero mettere al mondo un figlio, quanti ancora sono costretti ad andare all’estero per trovare lavoro. Ecco, noi dovremmo dare risposte concrete a loro, andando oltre le rigide enunciazioni di principio o le provocazioni sterili”.

“È davvero urgente e doveroso aiutare, curare e sostenere, in ogni modo possibile, la famiglia, introducendo politiche strutturali e di lungo periodo. A mio avviso, occorre andare oltre la logica del bonus e investire sul serio nelle famiglie, in particolare quelle con figli”: è la convinzione del cardinale Bassetti. Il Forum delle Associazioni Familiari, ha ricordato il presule, “continua a proporre un patto per la natalità e una fiscalità a misura di famiglia: sono scelte che potrebbero rilanciare le nascite e dare una risposta alle giovani generazioni”.

“La famiglia la si difende mettendola nelle condizioni di vivere dignitosamente. Se un governo si impegna su questo fronte, farà bene senz’altro” per il presidente della Cei. Nel concreto, “significa lasciarsi interrogare da temi quali l’inverno demografico, la difficoltà di accesso al lavoro, la discriminazione fiscale. Le famiglie non chiedono elemosina, ma un Paese che creda in loro. Lo si fa anche evitando di dimenticare le donne e la possibilità per loro di riuscire a conciliare il lavoro con la scelta di una famiglia e l’educazione dei figli. La via non può certo essere quella della maternità surrogata!”.

Affiancare nel quotidiano delle parrocchie “l’impegno educativo, con l’offerta di luoghi – scuole, oratori, sale della comunità –, iniziative, percorsi formativi e, soprattutto, la disponibilità generosa di tanti pastori. Nel contempo, la Chiesa deve essere un pungolo affinché la famiglia sia considerata una risorsa e non un problema”: ha sottolineato ancora il cardinale Bassetti.

“La famiglia riguarda tutti, non solo i cattolici”, ha infine ribadito il presidente della Cei: “Migliorare la vita delle nostre famiglie vuol dire dare un futuro migliore a questo Paese. Ne è parte anche una diversa narrazione: per troppo tempo, abbiamo raccontato la famiglia come qualcosa di triste e superato. Non è così: sappiamo per esperienza quante criticità si aprono quando si lacera una famiglia. Anche come cattolici dobbiamo imparare a mostrarne maggiormente la bellezza”.

Cernusco sul Naviglio, 25 marzo 2019