“IL FENOMENO MIGRATORIO VIENE TROPPO RAPIDAMENTE RIDOTTO A UN ASPETTO EMOTIVO”

La presentazione del primo Rapporto sui Corridoi umanitari al centro del convegno «Non per mare» in Università Cattolica, a cui è intervenuto l’arcivescovo, monsignor Mario Delpini: «La migrazione è un fenomeno complesso eppure viene troppo rapidamente e colpevolmente ridotto a un aspetto emotivo, impressionante e capace di orientare una certa valutazione, del tutto illegittima, se non si inserisce in un quadro più complessivo delle cause e delle dinamiche».

Foto d’archivio (da www.agensir.it)

«Il fenomeno migratorio è complesso, ma forse, un poco volutamente, anche tenuto nella confusione, in modo da risultare più utilizzabile per muovere emozioni, invece che per realizzare un’idea di vita sociale e di futuro dell’Italia e dell’Europa». Così l’Arcivescovo definisce una sua convinzione relativa alle migrazioni, intervenendo in Cattolica, venerdì 5 aprile, al convegno “Non per mare. Protezione internazionale e vie legali e sicure di ingresso”. Promosso da Caritas Italiana e Caritas Ambrosiana, l’incontro presenta il primo Rapporto sui Corridoi umanitari in Italia e si articola tra interventi di esperti e testimonianze, inserendosi nell’ambito del progetto europeo M.IN.D (Migration Interconnectedness Development), portato avanti dalla rete Caritas con il co-finanziamento dell’Ue.

L’intervento dell’Arcivescovo - «Sono presente per un senso di responsabilità e per il desiderio di capire, di dare un contenuto ai termini che si usano, sentendomi un po’ in colpa per la genericità dei nostri appelli, lanciati anche come Vescovi italiani», ammette l’Arcivescovo, che poi continua: «La migrazione è un fenomeno complesso perché comprende chi emigra fuggendo da realtà insopportabili, chi sente di svolgere un compito, chi vuole realizzare un sogno, chi emigra temporaneamente, chi lo fa come scelta di vita e chi lo fa essendo sfruttato. Eppure il fenomeno migratorio viene troppo rapidamente e colpevolmente ridotto a un aspetto emotivo, impressionante e capace di orientare una certa valutazione, del tutto illegittima, se non si inserisce in un quadro più complessivo delle cause e delle dinamiche».

Per continuare a leggere l’articolo e per approfondire, cliccare qui

Cernusco sul Naviglio, 6 aprile 2019