“SONO LA LUCE DEL MONDO”

Domenica 31 marzo –Gesù vide un uomo cieco dalla nascita e i suoi discepoli lo interrogarono: ‘Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?’. Rispose Gesù: ‘Né lui ha peccato né i suoi genitori’”

Anticamente i cristiani, coloro che avevano ricevuto il Battesimo, venivano chiamati “illuminati”, fotismoi nella lingua greca, cioè raggiunti dalla luce della fede. Il cristiano, di ieri e di oggi, alla luce della fede può guardare ogni cosa in modo nuovo, con gli occhi della fede può riconoscere soprattutto l’opera di Dio nel mondo. Per questo accostamento tra il Battesimo e una nuova visione delle cose, i racconti evangelici di guarigione della cecità sono stati interpretati anche in modo simbolico, come rappresentazioni del sacramento del Battesimo. In particolare il Vangelo di Giovanni di questa quarta domenica di Quaresima collega la guarigione di un cieco e l’acqua della piscina di Siloe, il cui nome significa “inviato”.

L’inviato è ovviamente il Signore Gesù, attraverso di lui, nell’acqua battesimale, l’uomo nato cieco è introdotto alla vita di fede, a una nuova capacità di vedere. La domanda conclusiva del nostro racconto, racchiude in modo semplice e molto efficace questo significato, quando Gesù incontra in un secondo momento l’uomo a cui aveva restituito la vista e gli chiede: «Tu credi nel Figlio dell’uomo?».

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Cernusco sul Naviglio, 28 marzo 2019