VIVERE IL TEMPO COME OCCASIONE DI BENE

Nella II Domenica dell’Avvento ambrosiano, in Duomo, l’Arcivescovo ha presieduto la Celebrazione eucaristica alla quale sono stati invitati, in modo speciale, gli operatori del mondo della moda

Forse poche città, come Milano e poche realtà produttive, come la moda, sono sinonimo, nel mondo, di creatività e di intraprendenza, ma anche di una velocità che, quasi sempre, diventa corsa affannosa e frenetica. E, forse, anche per questo, le parole che l’Arcivescovo rivolge ai fedeli riuniti in Duomo nella Celebrazione della II Domenica dell’Avvento ambrosiano, si fanno riflessione sul modo di vivere il tempo quotidiano. Infatti, tra le navate, come invitati speciali, siedono un gran numero di rappresentanti, appunto, del mondo della moda.

«Forse ci sembra di essere condannati a vivere il tempo come un continuo inseguire le scadenze. Il tempo imprigiona la libertà con l’implacabile avvicinarsi delle scadenze: “Non ho tempo, perché domani devo consegnare, magari, un vestito per un cliente”», osserva il vescovo Mario, in avvio della sua omelia. E, certamente, se pure si deve riconoscere che molto è anche il tempo che va perso, il modo di occupare i propri giorni dà il senso di una più complessiva visione della vita e delle relazioni.

«In un mondo che vuole essere produttivo, competitivo, in un ambiente che vuole raccogliere le sfide e rendersi protagonista in affari e in creatività, in un tempo abitato da concorrenze spietate, da invidie e rivalità inestinguibili, chi non è incalzato dalle scadenze?».

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Cernusco sul Naviglio, 26 novembre 2018