MONZA, «VI RACCONTO LA SLA. NON MI RASSEGNO E VIVO COL SORRISO»

Luigi Picheca, paralizzato, parla attraverso gli occhi. Il suo male gli ha ridato fede. E sua moglie. L'importanza di un'assistenza adeguata.

Monza

«Nel 2004 ho festeggiato i 50 anni senza immaginare che quello sarebbe stato l’ultimo anno di vita normale – racconta Luigi Picheca ad Avvenire –. Mi sentivo un leone, praticavo gli sport che mi piacevano, facevo ciò che volevo e non mi rendevo conto di essere fortunato... Poi un braccio che non risponde più, la visita neurologica, i sospetti, la diagnosi: ero condannato alla Sla, malattia a me sconosciuta fino ad allora, e la mia vita prendeva una direzione spaventosa. Più che disperazione era angoscia, paura di fronte all’imprevisto e a un futuro breve e terribile», che man mano gli rubava uno per uno tutti i movimenti volontari.

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Cernusco sul Naviglio, 23 luglio 2018