OTTO PER MILLE, UNA TESTIMONIANZA CONCRETA CHE INTERPELLA OGNI BATTEZZATO

Partecipazione, corresponsabilità, solidarietà, perequazione: questi i valori fondamentali a cui fa riferimento questa modalità di sostegno economico alla Chiesa. La distribuzione in Diocesi dei fondi destinati ad attività di culto e pastorale, opere caritative e sostentamento del clero

La piramide rovesciata. Il jingle pubblicitario «Chiedilo a loro» – riproposto in occasione della Giornata nazionale dell’8×1000 (6 maggio 2018) – chiama all’appello principalmente la base. È dovere di tutti comunicare con trasparenza l’utilizzo dei fondi che derivano da questo cespite. Se lo fa il vertice, è encomiabile onestà amministrativa; se lo fa chi è direttamente beneficiato è, invece, testimonianza. Gli “attori” degli spot non sono, infatti, fotogenici testimonial, bensì testimoni. Cioè persone aiutate veramente da questo flusso di denaro. L’idea della piramide rovesciata è presente già nel documento «Sovvenire alle necessità della Chiesa. Corresponsabilità e partecipazione dei fedeli» pubblicato nel 1988. Siamo quindi nel trentennale di ciò che può essere considerato una sorta di decreto attuativo della revisione del Concordato tra Stato italiano e Chiesa cattolica.

La responsabilità di provvedere alle necessità economiche della comunità ecclesiale spetta ai fedeli. Senza escludere, però, che – a determinate condizioni – vi sia un aiuto dello Stato e dei cittadini. A fronte di ciò che la Chiesa, come corpo intermedio, offre al bene comune. Per i battezzati il sostegno economico alla Chiesa non è una attività di mero fundraising, bensì racchiude in sé valori fondamentali su cui è edificata la Chiesa stessa: partecipazione, corresponsabilità, solidarietà, perequazione. Siamo, infatti, figli dell’unico Padre. Ed è l’egalitarismo spirituale che, per il credente, origina la giustizia sociale.

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Cernusco sul Naviglio, 18 giugno 2018