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SONO ARRIVATI IN CITTÀ I PRIMI PROFUGHI

Il responsabile della Caritas cittadina spiega come è nato questo progetto d’accoglienza – “Cernusco oltre confine” - ideato da Comune, Caritas cittadina e Cooperativa Farsi Prossimo.

«L’arrivo dei quattro richiedenti asilo – mette in evidenza il responsabile della Caritas cittadina, Daniele Restelli - è per la nostra comunità una notizia che porta con se una bella storia da raccontare, non la loro, purtroppo, che arrivano da un viaggio provante, ma quella dell’origine e sviluppo di questo progetto di accoglienza. Vorrei ricordare come, dopo l’ennesima tragedia del mare, probabilmente la più grande degli ultimi anni, la Comunità pastorale si sia riunita immediatamente per una veglia di preghiera, abbia invitato tutta la nostra città a non chiudere le porte dei propri cuori e abbia contestualmente dato mandato alla Caritas cittadina di esplorare le strade possibili per tradurre in pratica il desiderio di non essere indifferenti a quello che stava accadendo, alle porte di casa nostra, a migliaia di fratelli in fuga da situazioni difficili.»

«Così sono iniziati i contatti con la Caritas Ambrosiana – spiega ancora Daniele Restelli - per capire come poterci mettere a disposizione dei loro progetti di accoglienza già attivi e nel frattempo sono arrivate la disponibilità dell’amministrazione comunale e di molte associazioni e di singole persone a unire le forze per rendere concreta questa volontà di essere d’aiuto. In un momento in cui in molte parti d’Italia e d’Europa si erigevano barricate contro i migranti, nella nostra città moltissime persone si sono attivate per concretizzare questo progetto, che nel frattempo è cresciuto perché oltre all’appartamento messo a disposizione dal Comune, il consiglio pastorale ha deciso di destinare altri spazi parrocchiali all’accoglienza. Insomma, le preoccupazioni iniziali di trovare resistenza sono piano piano venute meno e hanno lasciato spazio alla grande gioia di riscoprire una comunità viva ed accogliente.»

I primi quattro rifugiati affidati alla cooperativa Farsi Prossimo dalla Prefettura di Milano e ospitati in un alloggio di proprietà comunale in via Balconi sono dunque arrivati. Il progetto di accoglienza si inserisce nell’ambito di un percorso condiviso tra Caritas cittadina, cooperativa Farsi Prossimo della Caritas Ambrosiana e amministrazione comunale.

Il percorso è stato strutturato in modo da poter seguire passo dopo passo, dall’arrivo fino ai successivi giorni di accoglienza, le quattro persone giunte in città. Educatori e operatori sono quindi impegnati in questi giorni nel loro accompagnamento per la gestione dei documenti, della spesa quotidiana e più in generale nel loro orientamento ai servizi di base. I quattro rifugiati, da ora ospiti in un appartamento messo a disposizione dal Comune, arredato da Caritas cittadina e gestito da Farsi Prossimo, sono di origini nigeriane e hanno un’età compresa tra i 20 e i 26 anni.


La conferenza stampa di presentazione del progetto di accoglienza per rifugiati e profughi (7 ottobre 2015)

da sinistra, l’assessore Silvia Ghezzi, il sindaco Eugenio Comincini, il prevosto don Ettore Colombo, l’assessore Giordano Marchetti, il responsabile housing sociale di “Farsi prossimo” Paolo Grassini, il responsabile della Caritas cittadina Daniele Restelli

Dopo la prima fase, come previsto dal progetto, saranno coinvolti in attività che possano permettere loro, ad esempio, di imparare l’italiano o partecipare ad attività previste dalle associazioni ma anche in lavori socialmente utili. Proprio con queste ultime, la Caritas cittadina ha attivato una rete di coordinamento che si riunirà nei prossimi giorni per condividere e allargare il progetto di accoglienza così da chiedere alle realtà di volontariato cittadine la disponibilità a poter contribuire ognuno a proprio modo.

“Risposta piccola ma proprio per questo gestibile” – “Come abbiamo già spiegato alla città in diverse forme nelle scorse settimane – ha dichiarato il Sindaco, Eugenio Comincini -, crediamo in questo progetto perché è mosso da un idea di base: tutti, nessuno escluso, siamo chiamati a fare una riflessione profonda sul tema dei rifugiati e sulla gestione dell’emergenza migratoria di quanti fuggono da guerre e fame. La nostra risposta, seppur piccola ma proprio per questo gestibile, si è tradotta in questo percorso che siamo soddisfatti di aver iniziato”.

Cernusco sul Naviglio, 2 novembre 2015