DON ETTORE: «CI LASCIAMO INTERROGARE DAL SANGUE DEI MARTIRI D’OGGI?»

«Grazie al sangue del suo Figlio Gesù fatto uomo per noi, ritorniamo a vivere con Dio - ha detto, nella solennità del Corpus Domini il prevosto, don Ettore Colombo - qualora ci fossimo allontanati da Lui, e addirittura viviamo una vita come la sua, come quella di Gesù, totalmente donata agli uomini.»

Nella solennità del Corpus Domini, celebrata lo scorso 4 giugno, don Ettore Colombo, prevosto della città e responsabile della Comunità pastorale Famiglia di Nazaret, ai fedeli riuniti nella chiesa parrocchiale della Madonna del Divin Pianto, incapace di contenerli tutti, ha rivolto, all’omelia della solenne celebrazione eucaristica, l’invito a “mettersi in ascolto della parola di Dio” per “comprendere il Mistero che celebriamo ogni giorno” nell’Eucaristia.

Il sangue di Cristo purifica la nostra coscienza - «L’autore della lettera agli Ebrei (Ebrei 9,11-15) – ha sottolineato don Ettore - commentando il rito della Prima Alleanza – quello descritto nella lettura del libro dell’Esodo (Esodo 24,3-8) – e le parole di Gesù – riportate nel vangelo secondo Marco (Marco 14,12-16.22-26) – ricorda a noi tutti che è proprio nel sangue di Cristo che noi riceviamo la stessa vita di Dio. Il sangue di Cristo purifica la nostra coscienza dalle opere morte, perché serviamo al Dio vivente. È così che dobbiamo leggere il significato dell’espiazione: non nel senso che Dio abbia bisogno del sangue – né di quello degli animali e tanto meno di quello degli uomini o del suo Figlio, per essere placato nella sua ira (questa è una immagine di Dio del tutto pagana, non biblica) – ma piuttosto che grazie al suo sangue – al sangue del suo Figlio Gesù fatto uomo per noi – anche noi ritorniamo a vivere con Dio, qualora ci fossimo allontanati da Lui, e addirittura viviamo una vita come la sua, come quella di Gesù, totalmente donata agli uomini. È questo il senso dell’Eucaristia che celebriamo nella solennità del Corpo e del Sangue del Signore e ogni giorno.»

Sono state, quindi, tante le domande che il prevosto ha posto ai fedeli presenti, invitandoli ad un serio esame di coscienza. «Anche pensando alla processione che vivremo tra poco - ha detto don Ettore - al termine dell’Eucaristia, proviamo, allora, a domandarci: davvero la mia vita – di uomo e di cristiano – è nutrita dal Corpo e mi lascio dissetare dal suo Sangue? Oppure è ben altro ciò che nutre la mia esistenza. Davvero mi lascio raggiungere e lavare dal sangue di Cristo? E, pensando alla testimonianza di numerosi cristiani che oggi danno ancora la vita per il Vangelo in ogni parte della terra, proviamo a chiederci: mi lascio interrogare dal loro sangue versato? E questo sangue diventa per me motivo di rabbia, di rivendicazione, di paura, oppure una vera e propria occasione per rinnovare la mia fede e uscire dal quel torpore quotidiano che prende ciascuno di noi, soprattutto nel nostro mondo occidentale?»

Riscoprire il significato dei gesti che compiamo - «Chiediamo al Signore – ha concluso don Ettore - in questa Eucaristia, che ci doni di riscoprire i gesti che spesso celebriamo in modo così superficiale e banale, rendendoci coscienti del dono che ci viene offerto e della possibilità di fare comunione tra noi e con tutti gli uomini e le donne che Dio ci mette accanto, soprattutto con chi è povero ed emarginato, perché fin dai tempi di Mosè e ancor più nella pasqua di Cristo, nelle nostre vene, nelle vene di ogni uomo e di ogni donna, scorre ormai il sangue di Dio.»

Al termine della Messa, è seguita la processione eucaristica per le vie della Parrocchia della Madonna del Divin Pianto, facendo poi ritorno nella chiesa parrocchiale di via Dante per la solenne benedizione eucaristica.

«È stato un vero e proprio gesto della Comunità pastorale – è stato il commento finale di don Ettore - che ha partecipato "insieme": insieme i fedeli delle tre parrocchie, insieme ragazzi della prima comunione, giovani, coppie, adulti e anziani, insieme i diversi ministeri della comunità (ministri dell'Eucaristia, Caritas, cori delle parrocchie, chierichetti, ecc.). Davvero un bel segnale.

Cernusco sul Naviglio, 8 giugno 2015