DROGA A SCUOLA, ASCOLTIAMO IL GRIDO DEI GIOVANI

Non possono lasciare indifferenti le notizie sui blitz negli istituti superiori cittadini che hanno portato alla segnalazione alla Prefettura di nove studenti, di cui quattro minorenni, per detenzione di droga per “uso personale”. “Negli ultimi anni, il tema del contrasto alle dipendenze ai consumi di sostanze stupefacenti è sostanzialmente scomparso dalle agende politiche a livello nazionale e regionale. Tuttavia, questi fenomeni non sono affatto scomparsi”. Ci sono compiti e domande che riguardano tutti.


Foto pagina iniziale e sopra, da www.agensir.it

Le cronache locali parlano di due blitz effettuati dai carabinieri, con cani anti droga, nelle scorse settimane in due scuole cittadine. Il primo, all’Ipsia di via Volta dove sono stati segnalati alla Prefettura quattro studenti, di cui due minorenni, perché in possesso di droga per “uso personale”. Il secondo, all’Itsos di via Masaccio ha portato, anche in questo caso alla segnalazione alla Prefettura, di cinque studenti, di cui due minorenni. Nel primo caso, gli studenti sono stati sospesi per alcuni giorni, nel secondo si è in attesa delle decisioni del consiglio di classe. In entrambi gli istituti, sarebbero stati i docenti a segnalare alle forze dell’ordine la presenza di studenti consumatori di stupefacenti.

Recenti studi ci dicono che, in Italia, il 32,9% dei ragazzi tra i 15 e i 19 anni ha utilizzato almeno una sostanza psicoattiva illegale nel corso della propria vita (maschi 37,7%; femmine 28%), mentre il 25,9% (maschi 30,9%; femmine 20,7%, circa 650mila ragazzi) riferisce di averlo fatto nel corso dell’ultimo anno.

“Negli ultimi anni, il tema del contrasto alle dipendenze ai consumi di sostanze stupefacenti è sostanzialmente scomparso dalle agende politiche a livello nazionale e regionale. Tuttavia, questi fenomeni non sono affatto scomparsi”. È l’accusa lanciata, lo scorso anno, dal Coordinamento nazionale delle comunità di accoglienza (Cnca) della Lombardia nell’imminenza della Giornata mondiale della lotta alla droga, che ricorre il 26 giugno. “Il consumo di droghe si è diffuso in maniera estesa e capillare, non solo tra coloro che vengono considerati consumatori abituali o a rischio (adolescenti e persone emarginate o a rischio di esclusione sociale), ma anche all’interno di fasce sociali e generazionali apparentemente insospettabili (professionisti, persone integrate nella società e persino anziani)”, ha denunciato il Cnca Lombardia. “Di fronte a questa situazione – preoccupante e pericolosamente sottovalutata – le strategie adottate finora a livello nazionale per contrastare il consumo di sostanze stupefacenti hanno dimostrato ampiamente i loro limiti” e “anche la Giunta della Regione Lombardia, negli ultimi anni, ha abbassato l’attenzione, disinvestendo risorse economiche preziose rispetto all’impegno in questo campo”.

“Circa l’80% degli adolescenti che incontriamo, anche nelle scuole dei quartieri più benestanti – ha raccontato Chiara Amirante, fondatrice e presidente della Comunità Nuovi Orizzonti, che si occupa anche del ricupero dei tossicodipendenti, in un’intervista al Sir - manifestano almeno uno dei sintomi che caratterizzano le nuove povertà: uso e abuso di sostanze stupefacenti e di alcool, anoressia e bulimia, forme depressive e disturbi caratteriali, internet addiction e ludopatia, bullismo, profonde ferite nell’affettività e nella sessualità, pornografia e chat erotiche molto pericolose, seri problemi familiari”. Secondo Amirante, “la maggior parte delle persone non ascolta il grido dei giovani perché tutti ci nutriamo ogni giorno, senza neanche più accorgercene, di numerosi veleni che inquinano il nostro modo di essere”.

È compito delle forze dell’ordine contrastare lo spaccio, da parte di bande criminali, di sostanze stupefacenti. Ma è compito di tutti ragionare sulla diffusione degli stupefacenti - che non accenna a calare, dall’esordio con lo spinello al “farsi” con la siringa – e chiedere alle istituzioni, nazionali e regionali, di non tagliare le risorse destinate al contrasto, agli interventi mirati, rivolti ad adolescenti, e al potenziamento della prevenzione. E diventano sempre più necessari percorsi di alleanza educativa tra docenti, studenti e famiglie.

Domandiamoci perché ci si droga. Per affermare se stessi, ma si finisce per essere negati. Per essere felici, ma tutto si condensa nell’ebbrezza di un attimo e poi è tristezza. Per avere successo, ma si viene sconfitti. Per primeggiare nella competizione con gli altri, ma si viene sopravanzati. Per essere liberi, ma si diventa schiavi. Passaparola. (C&A)

Cernusco sul Naviglio, 23 aprile 2018