Giovedì 28 Marzo

CAPPELLA DI VILLA ALARI, LA PALA D’ALTARE È TORNATA AL SUO POSTO

Il restauro della pala era stato già presentato nel marzo 2017, ora il dipinto ritorna al suo posto al termine dei lavori che hanno interessato l’intera cappella, visitabile durante la Fiera di San Giuseppe


Foto d’archivio della pala d’altare della cappella di Villa Alari

La tela - dipinta da Salvatore Bianchi, pittore lombardo nato a Velate, in provincia di Varese, nel 1653 e morto nel 1727 – è stata ricollocata nella cappella gentilizia di Villa Alari e sarà visitabile, su prenotazione, durante l’ormai imminente Fiera di San Giuseppe, nelle giornate di sabato 17 e domenica 18 marzo.

Le delicate fasi del restauro hanno avuto inizio nel dicembre del 2015, con la rimozione della tela. Il degrado all’interno della cappella, posta sul lato destro osservando la facciata nord di Villa Alari, aveva causato alcune infiltrazioni d’acqua provenienti dal tetto, l’ammaloramento degli stucchi e lo sfogliamento delle tinteggiature delle pareti, ma per fortuna non si sono registrati gravi danni alla tela. Segni di percolazione d’acqua e depositi di polvere sul dipinto, causati dal precario stato di conservazione della chiesetta, sono stati reputati... quasi inevitabili e non hanno pregiudicato lo stato di conservazione ed il recupero della tela.

L’opera, con 171 centimetri di base e 270 d’altezza, ha subìto invece non pochi segni di degrado sulla cornice lignea intagliata e ricoperta di foglia d’oro dovuti agli insetti xilofagi che ne hanno mangiato e corroso il perimetro; mentre il telaio in legno di larice, che è stato sottoposto a un trattamento antitarme, ha richiesto anche alcune stuccature e qualche inserto di rinforzo, oltre ad una suppletiva e removibile struttura in alluminio necessaria per il trasporto, prima che l’opera fosse riposizionata nella sua antica cornice barocca di marmo nero (la “soasa”).

L’intervento maggiore è stato fatto sul dipinto vero e proprio, dopo la fase iniziale di studio con alcuni tasselli di pulitura, si è passati alla consolidazione della parte pittorica in sottovuoto, sono stati poi predisposti gli inserti in tela per rattoppare piccoli buchi e sono state incollate, sul retro del dipinto, delle fasce di tela di rinforzo al perimetro. L’accurata pulitura totale, per rimuovere la vernice ossidata, è quella che ha richiesto non pochi giorni di lavoro, terminando poi con la reintegrazione pittorica dei rattoppi.

Il dipinto titolato “Madonna con Bambino e i santi Anna, Giuseppe, Giacinto, Teresa e un altro santo” è così ritornato al suo antico splendore, acquistando anche una maggior profondità pittorica nella composizione delle figure.

Cernusco sul Naviglio 14 marzo 2018