“GESÙ FU CONDOTTO DALLO SPIRITO NEL DESERTO”

Domenica 18 febbraio, all’inizio di Quaresima – “Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e (Gesù ….) rispose: «Sta scritto: / “Non di solo pane vivrà l’uomo, / ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”».

«Assisti, o Dio di misericordia, la tua Chiesa che entra in questo tempo di penitenza con animo docile e pronto, perché liberandosi dall’antico contagio del male, possa giungere in novità di vita alla gioia della Pasqua». Con queste parole la prima orazione della Messa di oggi traccia il cammino quaresimale che ci attende. Si tratta di un tempo di penitenza che conduce alla Pasqua; il frutto che ne speriamo è quello di essere liberati dall’antico contagio del male, cioè dal peccato che ci allontana dall’amore di Dio. Gli atteggiamenti suggeriti sono la docilità e la prontezza d’animo, che riguardano ciascuno di noi personalmente, e che permetteranno alla Chiesa intera di compiere questo itinerario.

I quaranta giorni della Quaresima richiamano il tempo dell’esodo, il cammino fondamentale del popolo di Israele durato quarant’anni. Anche noi siamo in un certo senso invitati a rifare lo stesso cammino, cioè a lasciarci alle spalle la schiavitù dell’Egitto, che per noi è l’esperienza del peccato, per incamminarci verso la terra promessa: terra di libertà e di nuova vita.

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Cernusco sul Naviglio, 15 febbraio 2018