ELEZIONI: L’ARCIVESCOVO AI 18ENNI, “CON L’ASTENSIONISMO NON SI CAMBIA NIENTE”

“Nel nostro tempo ‘la politica’ è spesso circondata da una valutazione così negativa e da pregiudizi così radicati che possono scoraggiare da ogni impegno e iniziativa. Ma ora è necessario che le cose cambino” e “chi può avviare un cambiamento se non uomini e donne che si fanno avanti e hanno dentro la voglia di mettere mano all’impresa di aggiustare il mondo?”


Monsignor Mario Delpini, arcivescovo di Milano

“A 18 anni incomincia il diritto dovere di votare per esprimere le proprie scelte in campo politico e amministrativo. Scegliere le persone e le forze politiche che devono governare la nazione ed esercitare responsabilità amministrative in regione o in città è una espressione di quella responsabilità per il bene comune che rende cittadini a pieno titolo”. Lo scrive l’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, in una lettera rivolta ai ragazzi che stanno compiendo o che da poco hanno compiuto 18 anni e che, per la prima volta, saranno chiamati, tra alcune settimane, alle urne.

“A 18 anni si sperimenta, io credo – aggiunge il presule -, una specie di contraddizione tra il fatto di ‘avere tutti i diritti e doveri’ di un adulto e l’impressione di ‘non poter fare niente’. Un diciottenne nel nostro Paese è considerato ‘troppo giovane’ e le possibilità effettive di avere un vita propria, una abitazione propria, una attività propria, una autonomia reale sono molto ridotte: per lo più dipende in tutto dalla sua famiglia”. Nonostante ciò “mi piacerebbe seminare nei 18enni la persuasione di essere presenza attiva, significativa, preziosa per la società e la Chiesa di oggi”. E l’arcivescovo invita, dunque, i giovani a “scuotersi dalla comoda condizione del dipendere”, che “induce ad aspettarsi tutto dagli altri per introdursi nella fierezza e bellezza del partecipare”. Un’impresa possibile, secondo monsignor Delpini, vivendo “l’appartenenza alla società e alla comunità con un contributo significativo”. “Il tempo che ho – spiega – non è solo per me, ma per la condivisione”.

“Non cambierà tutto in una tornata elettorale. Ma con l’astensionismo non si cambia niente! Voi potete pretendere che vi siano chiariti i programmi, le intenzioni di coloro che si presentano candidati, le procedure di verifica di cui i cittadini dispongono, voi potete mettervi insieme per far valere le priorità che vi stanno a cuore e riconoscere le persone e le forze politiche che se ne fanno carico”. Lo sottolinea l’arcivescovo, che poi aggiunge: “Nel nostro tempo ‘la politica’ è spesso circondata da una valutazione così negativa e da pregiudizi così radicati che possono scoraggiare da ogni impegno e iniziativa. Ma ora è necessario che le cose cambino, perché la politica è l’esercizio della responsabilità per il bene comune e per il futuro del Paese. E chi può avviare un cambiamento se non uomini e donne che si fanno avanti e hanno dentro la voglia di mettere mano all’impresa di aggiustare il mondo?”

Quindi, l’appello dell’arcivescovo ai 18enni e a tutti i giovani: “Credo che voi potete informarvi, voi potete pensare, potete discutere, potete farvi una idea di quale direzione intraprendere e di come fare del vostro voto, il vostro primo voto, un segnale di un’epoca nuova”. Un incoraggiamento che si estende alla partecipazione dei ragazzi in prima persona.

L’invito ai giovani è anche a scrivere una mail all’arcivescovo, all’indirizzo arcivescovo@diocesi.milano.it, per “condividere riflessioni, domande, speranze”.

Per approfondire: cliccare qui

Cernusco sul Naviglio, 29 gennaio 2018