“NONNI, SIETE UN PATRIMONIO”

L’arcivescovo ha presieduto in Duomo la Celebrazione eucaristica della I Domenica dell’Avvento ambrosiano. Prima della Messa ha dialogato con i nonni, invitati specificamente per l’occasione.


Duomo di Milano

«Un dialogo semplice, informale che tocca tanti problemi dei nostri giorni – si legge sul sito web della nostra diocesi - dal rapporto intergenerazionale ai nuovi pericoli per i giovani, dalla responsabilità alla volontà di esserci dei nonni, non solo come baby sitters. Si perché tre di loro, sedendo ai piedi dell’altare maggiore del Duomo insieme all’Arcivescovo, riflettono sul ruolo, appunto, dei nonni. Inizia così la prima Domenica dell’Avvento ambrosiano in Cattedrale, con questi invitati particolari e attentissimi, i nonni, che giungono in massa.»

Pensando allo sguardo di meraviglia dei più piccoli, una nonna «chiede: “come possiamo tenere aperto tale stupore e permettere che cresca la dimensione interiore dello spirito dei bambini in un mondo che non facilita tutto questo?”»

«”Siamo qui insieme per celebrare l’inizio dell’Avvento e il patrimonio che siete voi nonni. Anzitutto voglio dirvi che la Chiesa è vostra alleata”, spiega monsignor Delpini, che subito osserva: “Non sono nonno, quindi, non posso insegnarvi come si fa a esserlo. Credo, tuttavia, che lo scambio di esperienze possa aiutare a non disperdere quell’‘oh’ di meraviglia che, seppure scomparirà inevitabilmente”, si può mantenere vivo “come una dimensione alta, come spiritualità dello stupore”. Una capacità di vedere le cose reagendo al mondo appiattito, aggiunge l’arcivescovo, usando la metafora della mancanza di profondità dello schermo della TV o dei computer. “Al contrario sappiamo che esiste una ruvidità della vita e delle cose e voi potete trasmetterla, insegnando magari a cucinare, per il gusto di mettere le mani laddove nasce il cibo, ad esempio. Lo stupore infantile si perde, ma persiste una riserva che voi custodite come trasmissione di esperienze di vita”. Come a dire, occorre avere fiducia e domandarsi, semmai, quale siano, oggi, le tentazioni contro lo stupore che Delpini identifica nella “pressione sociale e nell’omologazione”. Evidente che, in questo contesto, i nonni possano fare tanto, “vigilando di fronte a mode massificanti con la fierezza di essere liberi”».

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Cernusco sul Naviglio, 13 novembre 2017