«LA SCUOLA SIA LUOGO DI SPERANZA PER NON PERDERE INTERE GENERAZIONI»

L’arcivescovo, monsignor Mario Delpini, ha presieduto in Duomo la celebrazione eucaristica nella seconda domenica dell’Avvento ambrosiano. Invitati per l’occasione coloro che, a diverso titolo, sono impegnati nel mondo della scuola

Alzare la testa e avere il coraggio di dire, di gridare, che il futuro è benvenuto e benedetto, perché è, nonostante tutto, fonte di speranza. E che, allora, è quasi un dovere aprire le porte con fiducia al domani per chi è adulto e impegnato in quella missione cruciale che si chiama scuola. Nella II Domenica dell’Avvento ambrosiano, l’Arcivescovo, prima della Celebrazione eucaristica da lui presieduta in Cattedrale, si ferma all’ingresso del Duomo e saluta i fedeli. Arrivano in massa gli invitati di questa domenica, coloro che sono coinvolti, a diverso titolo, nel mondo della scuola.

«Le parole del precursore Giovanni (del Vangelo di questa domenica, ndr) sono aspre ed esigenti, ma da quale intenzione sono dettate? E ai protagonisti del mondo della scuola, che si affaticano in un’impresa che lascia, talora, insoddisfatti e scoraggiati, cosa posso dire io facendo eco a questa Parola?», si chiede Delpini.

Chiarissima e scandita la risposta: «Mi sembra che siamo tutti chiamati a levare il capo, alzarci in piedi e gridare: Benvenuto, futuro. Ogni giorno la gente che va a scuola con il proprio lavoro, con la passione e con la fatica, proclama, contrastando i luoghi comuni, che il futuro è benvenuto. Noi crediamo che oggi valga la pena di preparare la via al Signore». Per questo «ci appassioniamo all’impresa di accompagnare i ragazzi a vivere da protagonisti la vita e quel pezzetto di storia che toccherà loro di attraversare».

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Cernusco sul Naviglio, 20 novembre 2017