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“FAVORIRE L’ALLEANZA EDUCATIVA TRA SCUOLA, FAMIGLIA E STATO”, CREANDO UNA “COMPLICITÀ SOLIDALE”

“La cultura dell’incontro, l’alleanza tra scuola e famiglia e l’educazione ecologica”: sono i tre punti di riflessione e di impegno da cui è partito Papa Francesco, ricevendo in udienza, lo scorso 5 gennaio, i maestri cattolici. Ha anche invitato le diverse componenti scolastiche a non “pensarsi come fronti contrapposti, colpevolizzandosi a vicenda, ma al contrario mettendosi nei panni gli uni degli altri, comprendendo le oggettive difficoltà che gli uni e gli altri oggi incontrano nell’educazione”.


Foto d’archivio: da www.agensir.it

Un doloroso fatto di cronaca e gli atti di vandalismo che si stanno susseguendo, sfociati recentemente nell’oltraggio a un simbolo religioso, hanno messo in evidenza, anche nella nostra città, la necessità di incoraggiare e sostenere un’incisiva azione educativa, fondata sull’alleanza tra scuola, famiglia e le diverse agenzie educative che operano sul territorio. In questo impegno possono essere certamente di aiuto per tutti – non solo per gli insegnanti cattolici - le riflessioni proposte, negli scorsi giorni, da Papa Francesco.

Nel “promuovere la cultura dell’incontro” – ha osservato Papa Francesco – “sono decisive le basi che vengono poste negli anni dell’educazione primaria dei bambini. Gli insegnanti cristiani, sia che operino in scuole cattoliche sia in scuole statali, sono chiamati a stimolare negli alunni l’apertura all’altro come volto, come persona, come fratello e sorella da conoscere e rispettare, con la sua storia, i suoi pregi e difetti, ricchezze e limiti”. Per il Pontefice, “la scommessa è quella di cooperare a formare ragazzi aperti e interessati alla realtà che li circonda, capaci di cura e di tenerezza – penso ai bulli –, liberi dal pregiudizio diffuso secondo il quale per valere bisogna essere competitivi, aggressivi, duri verso gli altri, specialmente verso chi è diverso, straniero o chi in qualsiasi modo è visto come ostacolo alla propria affermazione”.

Con riferimento al “patto educativo tra scuola, famiglia e Stato” – ha quindi proseguito il Papa – “tutti sappiamo che questa alleanza è da tempo in crisi e, in certi casi, del tutto rotta”. “Una volta – ha ricordato il Pontefice – c’era molto rinforzo reciproco tra gli stimoli dati dagli insegnanti e quelli dati dai genitori. Oggi la situazione è cambiata, ma non possiamo essere nostalgici del passato. Bisogna prendere atto dei mutamenti, che hanno riguardato sia la famiglia sia la scuola, e rinnovare l’impegno per una costruttiva collaborazione – ossia, ricostruire l’alleanza e il patto educativo –, per il bene dei bambini e dei ragazzi”. E, ha suggerito, “dal momento che questa sinergia non avviene più in modo ‘naturale’, bisogna favorirla in modo progettuale, anche con l’apporto di esperti in campo pedagogico”. Ma, ha aggiunto il Santo Padre, “prima ancora bisogna favorire una nuova ‘complicità’ – sono cosciente dell’uso di questa parola –, una nuova complicità tra insegnanti e genitori”: “Anzitutto – ha spiegato – rinunciando a pensarsi come fronti contrapposti, colpevolizzandosi a vicenda, ma al contrario mettendosi nei panni gli uni degli altri, comprendendo le oggettive difficoltà che gli uni e gli altri oggi incontrano nell’educazione, e così creando una maggiore solidarietà: complicità solidale”.

Parlando poi di educazione ecologica, Papa Francesco ha chiarito: “Naturalmente non si tratta solo di dare alcune nozioni, che pure vanno insegnate. Si tratta di educare a uno stile di vita basato sull’atteggiamento della cura per la nostra casa comune che è il creato”. “Uno stile di vita – ha precisato – che non sia schizofrenico, che cioè, ad esempio, si prenda cura degli animali in estinzione ma ignori i problemi degli anziani; o che difenda la foresta amazzonica ma trascuri i diritti dei lavoratori ad un giusto salario, e così via. Questa è schizofrenia. L’ecologia a cui educare dev’essere integrale”. E soprattutto “l’educazione deve puntare al senso di responsabilità: non a trasmettere slogan che altri dovrebbero attuare, ma a suscitare il gusto di sperimentare un’etica ecologica partendo da scelte e gesti di vita quotidiana”. Dunque, “uno stile di comportamento che nella prospettiva cristiana trova senso e motivazione nel rapporto con Dio creatore e redentore, con Gesù Cristo centro del cosmo e della storia, con lo Spirito Santo fonte di armonia nella sinfonia del creato”.

Cernusco sul Naviglio, 8 gennaio 2018