DALL’EPIFANIA, ADORAZIONE EUCARISTICA PERENNE
Con la solennità dell’Epifania del Signore, sabato 6 gennaio, prenderà avvio, nella nostra comunità pastorale, l’adorazione eucaristica perenne. È uno dei cinque gesti concreti indicati dal prevosto della nostra città, monsignor Luciano Capra, lo scorso 31 ottobre, a chiusura della “Missione cittadina”. La Chiesa non può fare a meno del polmone della preghiera – ha scritto Papa Francesco - e mi rallegra immensamente che si moltiplichino i gruppi di adorazioni perpetue dell’Eucaristia.»
Foto d’archivio: da
www.agensir.it
«Occorre sempre coltivare uno spazio interiore che conferisca senso cristiano all’impegno e all’attività. Senza momenti prolungati di adorazione – scrive Papa Francesco nella “Evangelii gaudium” (n. 262) - di incontro orante con la Parola, di dialogo sincero con il Signore, facilmente i compiti si svuotano di significato, ci indeboliamo per la stanchezza e le difficoltà, e il fervore si spegne. La Chiesa non può fare a meno del polmone della preghiera, e mi rallegra immensamente che si moltiplichino in tutte le istituzioni ecclesiali i gruppi di preghiera, di intercessione, di lettura orante della Parola, le adorazioni perpetue dell’Eucaristia.»
«Abbiamo bisogno d’implorare ogni giorno (Gesù) – aggiunge Papa Francesco - di chiedere la sua grazia perché apra il nostro cuore freddo e scuota la nostra vita tiepida e superficiale. Posti dinanzi a Lui con il cuore aperto, lasciando che Lui ci contempli … Che dolce è stare davanti a un crocifisso, o in ginocchio davanti al Santissimo, e semplicemente essere davanti ai suoi occhi! Quanto bene ci fa lasciare che Egli torni a toccare la nostra esistenza e ci lanci a comunicare la sua nuova vita!»
Cappella
dell’adorazione (ex-penitenzieria) in chiesa prepositurale
Nella solennità dell’Epifania, sabato 6 gennaio 2018 – incoraggiati anche dalle parole di Papa Francesco e stimolati dai Magi che, prostratisi, adorarono Gesù - alle ore 15.00, nella chiesa prepositurale di Santa Maria Assunta, inizierà l’adorazione eucaristica perenne. Dopo la preghiera del vespero, l’Eucaristia sarà portata solennemente nella cappella dell’adorazione (ex-penitenzieria). Alla fine della celebrazione, ci sarà il bacio a Gesù bambino e la benedizione dei bambini presenti. L’adorazione eucaristica poi continuerà fino a mezzanotte.
Nei giorni di lunedì, martedì, mercoledì, giovedì e venerdì, l’adorazione eucaristica perenne inizierà alle ore 7.30 con la preghiera delle Lodi, poi dalle ore 8.00 si susseguiranno dieci turni di adorazione. Alle ore 18.00, preghiera del vespero, riposizione e celebrazione della Messa (ore 18,30).
Il giovedì l’adorazione prosegue per tutta la notte e fino alle 8.00 del mattino di venerdì e quindi continuare sino alle ore 18.00.
Al sabato, come avviene da 25 mesi, dopo la Messa delle ore 9.00, esposizione dell’Eucaristia e adorazione fino alle 24.00.
Lo spazio temporale di ogni giornata, da lunedì a sabato, è stato suddiviso in 6 fasce orarie, ciascuna delle quali ha un responsabile, al quale i partecipanti all’adorazione potranno telefonare in caso di imprevisti e impedimenti, se non sono in grado di trovare da loro stessi chi li supplisce.
Per ragioni di sicurezza, anche nei giorni in cui è prevista l’adorazione notturna (quindi da dopo la celebrazione della Messa delle ore 18,30 e sino alle ore 7.00 del mattino seguente), la chiesa resterà comunque chiusa. L’avvicendamento dei partecipanti all’adorazione avverrà secondo modalità che saranno comunicate direttamente a loro.
È ancora possibile dare la propria disponibilità per l’adorazione eucaristica perenne, compilando l’apposito modulo che si può trovare in fondo alla chiesa prepositurale.
«Ora inizia un cammino che non sappiamo dove porterà. “Si parte” ci ha detto il nostro Prevosto. Ci siamo» commentano i referenti dell’iniziativa, aggiungendo poi che sono «felicissimi di quanto sta avvenendo. Cercheremo Gesù. Gli diremo: “Maestro, dove abiti?” Risponderà: “Venite e vedrete” (Gv 1, 38). Sarà come per Andrea e Giovanni, gli apostoli: non dimenticheremo più la gioia dell’incontro. Gli diremo come Pietro sul Tabor: “Gesù, è bello per noi stare qui” (Mt 17,4). Consideriamo una benedizione la nostra adorazione e lo diremo a tutti come Giovanni: “È il Signore” (Gv 21, 7). E sarà festa.»
Cernusco sul Naviglio, 4 gennaio 2018