OPPOSIZIONE DIVISA NELLA VALUTAZIONE DEL “PIANO”

Espresse tre diverse posizioni: favorevoli (Forza Italia e Cernusco viva), contrari (Movimento 5 Stelle, Sinistra per Cernusco e La città in Comune) e astenuti (Lega Nord).


Scuola di via Mosè Bianchi

Oltre tre ore di discussione per il Piano del diritto allo studio presentato ed approvato nella seduta del consiglio comunale dello scorso 22 novembre. Presentazione introdotta dall’assessore all’educazione Nico Acampora (di cui riferiamo in altro articolo, cliccare qui). Un Piano che “si muove in continuità con il precedente, ma con elementi di innovazione”, individuati dall’assessore nel programma di interventi contro il bullismo, in particolare il cyber bullismo, potenziamento dell’assistenza agli alunni con disabilità, un centinaio, avvio della riflessione sulla possibilità di istituire un terzo istituto comprensivo cittadino, rimodulazione, a partire dal prossimo anno scolastico, dei servizi pre e post-scuola. Dopo aver richiamato anche l’impegno dell’amministrazione comunale nel continuare a investire per la messa in sicurezza degli edifici scolastici, Acampora, in chiusura del suo intervento, ha citato una frase di Pietro Calamandrei per mettere in evidenza quanto sia importante investire sulla scuola, cosa che l’attuale giunta, a parere dell’assessore, ha deciso di fare: “Se si vuole che la democrazia si faccia e poi si mantenga si può dire che la scuola è più importante del parlamento, della magistratura e della corte costituzionale”.

Il primo ad intervenire nel dibattito è stato Daniele Cassamagnaghi (Forza Italia), che ha posto inizialmente la sua attenzione sulle strutture scolastiche. Per la scuola di Via Manzoni, interessata da futuri lavori di ristrutturazione, ha ripetuto l’invito a “fare, senza fretta, un serio lavoro di analisi. C’è infatti da fare una riflessione su un edificio che ha oltre ottant’anni per capire quale tipologia di aule – ora con soffitti alti - si potranno avere a fine lavori”. Ha poi ringraziato, a nome della famiglie con figli che frequentano l’Istituto comprensivo Montalcini, la giunta comunale per la digitalizzazione (wi-fi), ha sottolineato l’importanza degli interventi sulle problematiche giovanili e ha invitato a mettere in rilievo che la Scuola civica di musica è la “Scuola civica di musica di Cernusco” e non di un privato.

La consigliera Paola Malcangio (Lega Nord), evidenziando la mancanza del “documento principe della conciliazione famiglia-lavoro”, ha lamentato il mancato coordinamento dei diversi servizi scolastici: “non sono messi a sistema”. Ha poi giudicato “buona l’offerta sul fronte della cultura” e “lodevole l’aumento dei fondi per l’assistenza ai disabili”.

Morena Villa (5 stelle) si è limitata a porre “qualche domanda”, con le quali ha poi motivato il suo voto contrario: sull’abbonamento scolastico (che non segue l’anno scolastico ma quello solare), sul rinnovo o meno della convenzione con la scuola paritaria “Sorre” (dal costo elevato per ogni bimbo, euro 800, rispetto alle scuole statali), sulla “piantumazione di alberi per vivere meglio” (“titolo fuorviante perché gli alberi non saranno piantati”), sulla mancata previsione di politiche di sostegno a studenti dislessici

“Il sistema scolastico cernuschese funziona” è stata la constatazione di Gianluigi Frigerio (Cernusco viva), che ha invitato anche a “riconoscere il ruolo della scuole paritarie” e a “lavorare insieme perché Cernusco sia un esempio di sussidiarietà”. Ha valutato positivamente i contributi previsti nel Piano non solo per i centri estivi comunali ma anche per le altre agenzie educative cittadine (oratori). Ha definito “importante il connubio scuola e sport” e “strategico l’impegno per la diffusione delle moderne tecnologie digitali”. Ha chiesto poi maggior cura per la manutenzione del verde nelle scuole e ha invitato a “mettere al centro il binomio scuola e lavoro”.

Monica Tamburrini (La città in Comune) ha parlato di “un quadro in linea con l’anno precedente, ma indietro nel cogliere i segni dei tempi e gli elementi di innovazione capaci di incidere sulle politiche scolastiche e sulla cultura, a partire dalla prima infanzia”. Si è quindi soffermata sull’educazione alla partecipazione, all’affettività, all’emotività e alla cultura. Ha chiesto sostegno alla genitorialità, al diritto al gioco, facendo capire che le strutture attualmente a disposizione nelle scuole cittadine non sono certamente delle migliori, e alle pari opportunità.

“La scuola è un sistema complesso” che chiede “una visone ampia” per sostenere “un diritto fondamentale”; inoltre, per “garantire un sistema scolastico di qualità occorrono notevoli risorse”: questa la visione d’insieme proposta da Rita Zecchini (Sinistra per Cernusco). Nel proseguo del suo intervento ha posto poi attenzione alle risorse messe a disposizione degli alunni disabili e alla convenzione con la scuola paritaria Sorre (di cui riferiamo in altro articolo).

Claudio Gargantini (Cernusco civica) ha sollevato una serie di questioni: a partire da Afol (“da valutare risorse impegnate e risultati ottenuti”), dalla programmazione sugli interventi di riqualificazione degli edifici scolastici (perché 650mila euro previsti per la scuola di via Manzoni sono solo un primo passo”), dalla mancanza di giochi per l’infanzia nelle scuole, dalla disparità di trattamento tra scuola paritaria Sorre e scuola paritaria steineriana L’Altalena (“diamo anche a loro un contributo”) e dall’assenza di personale competente, nelle scuole e in Comune, per gestire la digitalizzazione.

Cernusco sul Naviglio, 25 novembre 2017