A CERNUSCO, TARI PER USI DOMESTICI NON GONFIATA

Molti Comuni – è argomento di cui si discute in questi giorni - hanno moltiplicato illegittimamente la tassa sui rifiuti. Tra questi non risulta esserci il nostro Comune, come conferma anche il Comune.

Gli organi di informazione hanno messo in evidenza che gli uffici comunali di alcune grandi città hanno applicato più volte, anche sulle pertinenze (box, depositi, cantine …) la quota variabile della tassa rifiuti, che può valere invece per un solo immobile, con il risultato di un tributo gonfiato, in alcuni casi fino a raddoppiarlo. Una prima verifica alle delibere l’ha fatta “Il Sole 24 Ore” scoprendo che a inciampare sono state anche realtà come Milano, Napoli, Catanzaro, Cagliari, Ancona, Rimini e Siracusa. Ma il merito di aver sollevato il velo su questo errore, dando così l’avvio ad una campagna di rimborsi che potrebbe valere anche molti milioni, va a un deputato del Movimento 5 Stelle, Giuseppe L’Abbate, che ha presentato un’interrogazione al governo nel 2016 ottenendo risposta un anno dopo.

«La parte variabile della tariffa – ha spiegato il sottosegretario Pier Paolo Baretta, rispondendo all’interrogazione del deputato pentastelalto – va computata solo una volta» e non ripetuta per ogni pertinenza.

Per capire se ai Cernuschesi è stato calcolato correttamente oppure no il tributo, il cronista ha preso l’avviso di pagamento che ha ricevuto per la sua utenza domestica. Ha verificato che la parte fissa è stata calcolata moltiplicando la tariffa €/anno/mq (che varia in relazione ai componenti del nucleo famigliare: da 0,48 a 0,79) per i mq complessivi (abitazione più pertinenze), mentre la parte variabile è stata calcolata applicando solo la quota €/anno/nucleo famigliare (anche in questo caso variabile in base al numero dei componenti il nucleo famigliare: da 34,67 a 117,89). Dalla verifica fatta il calcolo risulta corretto e coerente con quanto riportato del relativo regolamento comunale.

Il “Regolamento per la disciplina unica dell’imposta comunale”, parte quarta, articolo 16, con riferimento alla Tari per le utenze domestiche, dispone così: «La quota fissa della tariffa per le utenze domestiche è determinata applicando alla superficie dell’alloggio e dei locali che ne costituiscono pertinenza le tariffe per unità di superficie parametrate al numero degli occupanti … in modo da privilegiare i nuclei familiari più numerosi. La quota variabile della tariffa per le utenze domestiche è determinata in relazione al numero degli occupanti…» Inoltre, nel regolamento del nostro Comune non sono presenti le “norme contestate” in altre municipalità: per esempio, box considerati utenze non domestiche oppure limiti per individuare le pertinenze.

Fonti comunali, da noi interpellate, ci hanno confermato che “il Comune di Cernusco ha sempre applicato in modo corretto la tassa, ossia applicando solo una volta la parte variabile.”

Cernusco sul Naviglio, 14 novembre 2017