“DIO NON È UN PADRONE SEVERO E INTOLLERANTE”

Dio è, invece, “un padre pieno di amore, di tenerezza, un padre pieno di bontà”, ha spiegato il Papa durante l’Angelus di domenica 19 novembre, e questo è il motivo per cui “possiamo e dobbiamo avere un’immensa fiducia in lui”.


Foto da www.agensir.it

Per andare avanti e crescere nel cammino della vita, non bisogna avere paura, bisogna avere fiducia”. Ne è convinto il Papa, che durante l’Angelus di domenica 19 novembre ha affermato che “la paura immobilizza sempre e spesso fa compiere scelte sbagliate. La paura scoraggia dal prendere iniziative, induce a rifugiarsi in soluzioni sicure e garantite, e così si finisce per non realizzare niente di buono”.

Di qui l’importanza di “avere un’idea vera di Dio”: “Non dobbiamo pensare che egli sia un padrone cattivo, duro e severo che vuole punirci. Se dentro di noi c’è questa immagine sbagliata di Dio, allora la nostra vita non potrà essere feconda, perché vivremo nella paura e questa non ci condurrà a nulla di costruttivo, anzi, la paura ci paralizza, ci autodistrugge”. “Gesù ci ha sempre mostrato che Dio non è un padrone severo e intollerante, ma un padre pieno di amore, di tenerezza, un padre pieno di bontà”, ha proseguito il Papa, spiegando che questo è il motivo per cui “possiamo e dobbiamo avere un’immensa fiducia in lui”.

“Gesù ci mostra la generosità e la premura del Padre in tanti modi”, ha spiegato Francesco: “Con la sua parola, con i suoi gesti, con la sua accoglienza verso tutti, specialmente verso i peccatori, i piccoli e i poveri – come ci ricorda la 1ª Giornata mondiale dei poveri (celebrata domenica 19 novembre, ndr) – ma anche con i suoi ammonimenti, che rivelano il suo interesse perché noi non sprechiamo inutilmente la nostra vita”. Tutto ciò, per il Papa, “è segno che Dio ha grande stima di noi: questa consapevolezza ci aiuta ad essere persone responsabili in ogni nostra azione”.

Riflettendo - Il Santo Padre riflette sulla parabola dei talenti, ci ricorda che noi cristiani dobbiamo vivere la nostra vita esprimendo nel modo migliore e più completo possibile i talenti che il Signore ci ha donato quando siamo venuti al mondo. Non dobbiamo avere paura. Quando commettiamo degli errori, dobbiamo capire lo sbaglio fatto per riprendere poi con rinnovato entusiasmo e piena fiducia il nostro cammino, esprimendo al meglio i nostri talenti, da mettere al servizio degli altri per la piena realizzazione di noi stessi e per coltivare ottime relazioni con i nostri simili. La paura ci chiude in noi stessi, ci inaridisce. La fiducia e la speranza ci arricchiscono e ci migliorano. Dobbiamo coltivare e sviluppare i nostri talenti! (Fabio F.)

Per il video e il testo completo dell’Angelus di Papa Francesco di domenica 19 novembre 2017, cliccare qui

Cernusco sul Naviglio, 20 novembre 2017