“NO A UNA VITA CRISTIANA DI ROUTINE”

“Se si smarrisce l’amore, la vita cristiana diventa sterile, diventa un corpo senz’anima, una morale impossibile, un insieme di princìpi e leggi da far quadrare senza un perché”. È quanto ha detto il Papa durante la Messa per le canonizzazioni in piazza San Pietro, domenica 15 ottobre.


Foto da www.agensir.it

Il pericolo, per Francesco, è “una vita cristiana di routine, dove ci si accontenta della normalità, senza slancio, senza entusiasmo, e con la memoria corta”. “Ecco come si prendono le distanze dall’amore – ha spiegato Francesco – non per cattiveria, ma perché si preferisce il proprio: le sicurezze, l’auto-affermazione, le comodità… Allora ci si sdraia sulle poltrone dei guadagni, dei piaceri, di qualche hobby che fa stare un po’ allegri, ma così si invecchia presto e male, perché si invecchia dentro: quando il cuore non si dilata, si chiude. E quando tutto dipende dall’io – da quello che mi va, da quello che mi serve, da quello che voglio – si diventa pure rigidi e cattivi, si reagisce in malo modo per nulla”.

Di qui la necessità di scegliere “da che parte stare: dalla parte dell’io o dalla parte di Dio?”. “Perché Dio è il contrario dell’egoismo, dell’autoreferenzialità”, ha spiegato Francesco: “Di fronte ai no, non sbatte la porta, ma include ancora di più. Dio, di fronte alle ingiustizie subite, risponde con un amore più grande. Noi, quando siamo feriti da torti e rifiuti, spesso coviamo insoddisfazione e rancore. Dio, mentre soffre per i nostri no, continua invece a rilanciare, va avanti a preparare il bene anche per chi fa il male. Perché così fa l’amore; perché solo così si vince il male”. “Oggi questo Dio, che non perde mai la speranza, ci coinvolge a fare come lui, a vivere secondo l’amore vero, a superare la rassegnazione e i capricci del nostro io permaloso e pigro”, l’invito del Papa.

Riflettendo - Domenica 15 ottobre sono saliti all'onore degli altari trentacinque nuovi santi, che hanno donato la loro vita fino all'estremo sacrificio in diverse parti del mondo. Hanno amato il prossimo come se stessi: questo è l'esempio, l'invito, la dimostrazione concreta che possiamo donare la nostra vita ed essere d'aiuto per il prossimo nelle situazioni concrete che la vita ci chiama a vivere. Basta volerlo! Per questo, da domenica 15 ottobre, questi testimoni entrano nel Martirologio di Santa Romana Chiesa, entrano nel calendario come nuovi santi da festeggiare. Siamo nati per amare i nostri simili, come noi stessi, come Gesù Cristo ha fatto, dando la sua vita per noi. (Fabio F.)

Per leggere il testo completo dell’omelia di Papa Francesco di domenica 15 ottobre 2017, cliccare qui

Cernusco sul Naviglio, 16 ottobre 2017