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VEGLIA PASQUALE, “TESTIMONI DI UNA VITA NUOVA, CHE MERITA DI ESSERE VISSUTA PERCHÉ È UNA VITA ETERNA”

Nella solenne celebrazione, in chiesa prepositurale, il prevosto ha invitato a guardare all’«azione di Dio» e ad ascoltare «la sua parola» così da diventare certi che non solo «la luce ha il sopravvento sulle tenebre, ma che Dio stesso attraversa le oscurità più profonde del nostro essere e le rende luminose». Quindi ha invitato a lasciarsi «raggiungere dalla luce di Cristo, dal suo amore appassionato per tutti gli uomini, così da diventare, anche noi, suoi testimoni»


Veglia Pasquale 2017, in chiesa prepositurale: accensione del fuoco
Foto G. Melzi

La Veglia pasquale, “veglia di tutte le veglie”, fin dalle più an­tiche testimonianze prevede nella Chiesa Ambrosiana una cate­chesi articolata in sei letture sul mistero pasquale, “ra­dicato nella Pasqua d’Israele e riproposto dalla Pasqua della Chiesa”. Le prime tre letture riflettono l’antica meditazione ebraica sul­la Pasqua quale ricapitolazione della storia della salvezza. Nella quarta lettura la Pasqua è proposta come «pas­saggio» dalla schiavitù alla libertà e dalle tenebre alla luce. Mentre la lettura del Libro del profeta Isaia delinea i caratteri dell’Alleanza eterna stabilita da Dio per tutti i popoli assetati, che egli chiama alle acque. Le tre letture del Nuovo Testamento si pongono, infine, quale esplicitazione dell’an­nuncio della Risurrezione, proclamato poco prima a tutti da don Ettore Colombo, responsabile della nostra Comunità pastorale “Famiglia di Nazaret” e prevosto della città, che ha presieduto la solenne concelebrazione.


Veglia Pasquale 2017, in chiesa prepositurale: canto del Preconio Pasquale
Foto G. Melzi

La Veglia Pasquale è iniziata con la benedizione del fuoco e il rito della luce, con l’accensione delle candele e progressivamente di tutte le luci della prepositurale. È seguita quindi la proclamazione del Preconio Pasquale, antico canto, “che in forma di grande poema lirico proclama tutto il mistero pasquale inserito nell’economia della salvezza”. Nel canto si ricorda che Cristo, nostro agnello pasquale, viene immolato per noi. Il suo corpo è nutrimento vitale, il suo sangue è inebriante bevanda; l'unico sangue che non contamina, ma dona salvezza immortale a chi lo riceve”. In un passaggio successivo, il celebrante ha quindi proclamato: “Lo svolgersi di questa veglia santa tutto abbraccia il mistero della nostra salvezza; nella rapida corsa di un'unica notte si avverano preannunzi e fatti profetici di vari millenni.” Quindi, avviandosi verso la conclusione, don Ettore ha ancora cantato: “Come ai magi la stella, a noi si fa guida nella notte la grande luce di Cristo risorto”.


Veglia Pasquale 2017, in chiesa prepositurale: omelia di don Ettore
Foto G. Melzi

“In questa notte santa, la più santa di tutte le notti – ha esordito don Ettore, nella sua omelia - perché è notte di veglia per il Signore, prima ancora che per noi, noi tutti siamo raggiunti dalla grazia di Dio e dalla sua azione di salvezza.» La stessa azione che “noi tutti vivremo nella liturgia eucaristica, per diventare l’unico santo corpo del Signore, la sua Chiesa, diffusa nel mondo e chiamata a portare a tutti l’annuncio della novità di vita inaugurata da Cristo risorto.”

“In questa notte noi tutti passiamo dalle tenebre alla luce – ha poi proseguito il prevosto - non per merito nostro ma per la grazia di Dio, che ci raggiunge e ci precede sempre. Abbiamo bisogno di sentircelo dire, soprattutto oggi, quando nel mondo in cui viviamo le tenebre della corruzione, della violenza, del terrorismo e di ogni altro male che affligge la vita degli uomini sembrano abbiano il sopravvento.”

Don Ettore è convinto che “non è così! E noi siamo qui a proclamarlo. Anzi, guardando l’azione di Dio e ascoltando la sua parola non solo diventiamo certi che la luce ha il sopravvento sulle tenebre, ma che Dio stesso attraversa le oscurità più profonde del nostro essere e le rende luminose.”

Ecco, quindi, l’invito finale: “Lasciamoci allora raggiungere dalla luce di Cristo, dal suo amore appassionato per tutti gli uomini, così da diventare anche noi come l’Angelo presso il sepolcro, testimoni di una vita nuova, che merita di essere vissuta perché è una vita eterna.”


Veglia Pasquale 2017, in chiesa prepositurale: rito della Confermazione

Foto G. Melzi

Dopo l’omelia, è seguita la liturgia battesimale, durante la quale è stato conferito il Battesimo – e successivamente anche la Confermazione e la Prima Comunione - a una catecumena, giunta a questo importante momento con un lungo cammino di preparazione, vissuto, come hanno detto i suoi catechisti, con “crescente trepidazione, perché è forte il suo desiderio di poter finalmente realizzare questo incontro definitivo.”


Veglia Pasquale 2017, in chiesa prepositurale: un momento della solenne concelebrazione
Foto G. Melzi

I simboli del fuoco e della luce, accompagnati dalla Parola, abbondantemente riversata nella Veglia Pasquale, e dall’Eucaristia sono la conferma che c’è un Dio che cammina con noi, come per Israele, che illumina la via e sostiene le nostre scelte.

Cernusco sul Naviglio, 15 aprile 2017