“LA VIRTÙ DELL´AVVENTO È LA SPERANZA”
“Di questi tempi un bene tanto raro, quanto necessario e urgente. La speranza - e di questo da secoli è testimone il nostro cattolicesimo popolare lombardo - è imprescindibile fattore di operosità sociale. La speranza genera uomini e donne guidati non dall'utopia, ma da un ideale realizzabile, perseguito insieme a tutti, capace di accettare l'inevitabile perfettibilità di ogni tentativo.”
Cardinale
Angelo Scola – Foto archivio SIR, riproduzione riservata
Con l’inizio dell’Avvento - che nella nostra diocesi coincide con domenica 13 novembre, mentre in quelle di rito romano prenderà avvio domenica 27 novembre – l’arcivescovo, cardinale Angelo Scola, invita i fedeli a partecipare ogni domenica, in Duomo, alla Messa delle ore 17,30, durante la quale offre alla meditazione degli ambrosiani le sue riflessioni su questo tempo liturgico.
«Nelle sei settimane del nostro Avvento ambrosiano, che ci preparano al Santo Natale di Gesù – ha esordito il nostro arcivescovo nella sua omelia - la Chiesa ci educa a vivere l’attesa della Sua venuta e, in questo modo, rinnova una dimensione essenziale della nostra umanità. L'attesa, in effetti, dice la modalità propriamente umana di vivere il tempo. Gli angeli, in un certo senso, non attendono perché essi vivono l'eterno presente. Gli animali vivono nel tempo, ma non hanno coscienza dell'attesa. Solo l'uomo è cosciente di attendere - un bimbo, l'amico, l'innamorata... - e in questa attesa si esprime acutamente il suo essere un io-in-relazione.»
«L'attesa è la venuta dell'altro al nostro incontro. E l'Altro con la maiuscola – ha proseguito il cardinale Scola - è il Signore che è venuto, viene e verrà. Colui che attendiamo, proprio perché è venuto una volta per tutte, definitivamente, non cessa di offrirsi alla nostra libertà, diventa ogni giorno avvenimento nella concreta situazione storica in cui viviamo. Annunciando la sua ultima venuta, cioè la fine del tempo, Gesù vuole focalizzare l'attenzione dei suoi discepoli sul senso della storia in rapporto al suo fine. Per questo, la comunità cristiana riceve un compito missionario di grandi proporzioni, tale da poter richiedere tempi molto lunghi per essere portato a termine. Un compito che è vissuto da ogni generazione in prima persona, come all'inizio, e che deve attraversare tutta la fatica e la bellezza del vivere.»
«La virtù dell'Avvento è la speranza. Di questi tempi – ha osservato l’arcivescovo, in un successivo passaggio - un bene tanto raro, quanto necessario e urgente. La speranza - e di questo da secoli è testimone il nostro cattolicesimo popolare lombardo - è imprescindibile fattore di operosità sociale. La speranza genera uomini e donne guidati non dall'utopia, ma da un ideale realizzabile, perseguito insieme a tutti, capace di accettare l'inevitabile perfettibilità di ogni tentativo, ma tenace nel ricominciare ogni mattina.»
Per leggere il testo completo dell’omelia dell’arcivescovo, Cardinale Angelo scola, di domenica 13 novembre 2016, cliccare qui
Cernusco sul Naviglio, 14 novembre 2016