IL CAMPEGGIO HA MESSO LE TENDE IL VALGRANDE, AI PIEDI DEL MONTE ROSA
Il valore educativo del campeggio sta nel far crescere i ragazzi, gli adolescenti, al di fuori del loro ambiente di vita, famiglia e scuola, sollecitandoli ad avere relazioni nuove, a fare nuove conoscenze e a credere in valori condivisi. In fondo, la montagna è la metafora della vita, in cui ci vuole coraggio per affrontare le salite, ma dove si gusta anche il piacere di godersi la meta una volta raggiunta.
Campeggio a Riva Valdobbia (Vercelli) –
Foto da: upg cernusco facebook
Don David, vicario parrocchiale per la pastorale giovanile, sin dallo scorso anno, quando era ancora in pieno svolgimento il campeggio 2015 in Valsavaranche, annunciò che, dopo molti anni, il campeggio Sacer avrebbe lasciato la Valle d’Aosta e il Gran Paradiso per spostarsi «alle pendici del Monte Rosa! Andiamo a Riva Valdobbia, paese prima di Alagna, Il campo è di 6.500 mq più altro terreno fruibile: grandissimo! In un tiro di schioppo siamo ad Alagna e con la funivia si sale sul Rosa: spettacolo! Per non parlare del rafting: il Sesia ne è la patria!»
Nello scorso mese di giugno, una squadra di volontari, in più turni, ha attrezzato e montato il nuovo campo, così che da sabato 2 luglio accoglie le ragazze e i ragazzi di quinta elementare e prima media. Sarà poi la volta, da sabato 9 luglio, delle ragazze e ragazzi di seconda e terza media e, infine, da sabato 16 luglio, degli adolescenti delle prime tre classi delle superiori. In totale sono circa 250 i partecipanti al campeggio, oltre agli animatori, collaboratori e responsabili. Poi toccherà alle famiglie.
Campeggio a Riva Valdobbia (Vercelli) –
Foto da: upg cernusco facebook
Riva Valdobbia è un piccolo comune della Valgrande, in provincia di Vercelli, posto a 1.112 metri sul livello del mare, che conta 258 abitanti. A ovest della località si apre la Val Vogna, valle laterale solo in piccola parte percorsa da strade. Per gli appassionati di alpinismo, l’escursione più ambita di tutte rimane la salita alla Capanna Margherita, il rifugio più alto d’Europa. Sul fiume Sesia poi, da maggio a settembre, è possibile praticare rafting, hydrospeed e kayak. Non mancano, inoltre, luoghi adatti per cimentarsi nell’arrampicata. Nelle vicinanze c’è pure il “Parco naturale Alta Valsesia” che arriva sino ai 4.559 m. della Punta Gnifetti sul Monte Rosa.
In una società secolarizzata non è facile il compito di educare alla fede. Una volta - ha osservato don Samuele Marelli, direttore della FOM (Fondazione Oratori Milanesi), in un’intervista all’Agenzia SIR - si parlava di “cristianesimo atmosferico”, oggi non è più così, e si avverte “semmai il compito, come si dice, di convertire i battezzati”. Gli oratori e le parrocchie ambrosiane partono dal presupposto che “il battesimo di per sé non garantisce un’esperienza di fede”; da qui l’impegno per una “riappropriazione personale” e “comunitaria” della fede stessa. Con i giovani l’oratorio tenta un “equilibrio sapiente” tra l’annuncio “esplicito” (catechesi, vangelo …) ed “implicito” (appunto attraverso le relazioni educative, l’amicizia, lo sport, la dimensione della festa, l’oratorio estivo, il campeggio …), in cui il “vangelo non è sempre nominato, ma sempre vissuto”. È lungo questo itinerario che si colloca, a partire dal 1961, l’esperienza del campeggio della Sacer e degli altri oratori cittadini. Una tappa che ha segnato la crescita di molte generazioni di Cernuschesi. Tanti i ricordi che ognuno conserva nell’album della propria vita e che fanno sì che questa proposta, nonostante il mutare dei tempi e degli stili di vita, conservi tuttora una sua validità educativa.
Campeggio a Riva Valdobbia (Vercelli) –
Foto da: upg cernusco facebook
Il valore educativo del campeggio sta nel far crescere i ragazzi, gli adolescenti, al di fuori del loro ambiente di vita, famiglia e scuola, invitandoli ad avere relazioni nuove, a fare nuove conoscenze e a credere in valori condivisi. Può essere insomma per i giovani un’esperienza indimenticabile. Anche perché la montagna è la metafora della vita, in cui ci vuole coraggio per affrontare la salita, ma dove si gusta anche il piacere di godersi la meta una volta raggiunta. Per i ragazzi è anche l’occasione di mettersi alla prova e di esprimersi in modo diverso condividendo esperienze nuove con altri ragazzi. In questo contesto, anche quel pizzico di disagio che, inevitabilmente, ogni campeggio rappresenta per chi lo vive, perché magari è abituato ad avere a casa ogni genere di comodità, è un bel modo per rafforzarsi nello spirito.
Si stima che siano circa 50 mila i ragazzi che ogni anno partecipano ai campeggi estivi proposti dagli oratori della diocesi di Milano in varie località di montagna. Di questi, 15 mila vivono l’esperienza in tenda. I campeggiatori degli oratori piantano le loro tende in una ventina di Comuni montani tra Trentino, Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta.” “
Cernusco sul Naviglio, 4 luglio 2016