PROSEGUE L’ORATORIO FERIALE, DOPO LE “FESTE DI METÀ ORATORIO”

Sono in crescita in tutta Italia le famiglie “che cercano e trovano in oratorio una positiva opportunità per far trascorrere serenamente ai propri figli il lungo periodo estivo”.


Oratorio feriale 2016, “festa di metà oratorio” al “Divin Pianto”
(foto da: upg cernusco facebook)

Perdiqua!” è lo slogan dell’oratorio estivo cernuschese 2016, che ha fatto proprio quello proposto dalla nostra diocesi. Uno slogan che nell’Anno della Misericordia invita ad andare «all’essenziale del messaggio che ci viene dalla parola di Dio e che ci svela il volto di un Dio che ci ama, fino a farci vivere per sempre insieme a lui».

Dopo la “festa di metà oratorio”, tenutasi, in ciascun oratorio cittadino, la scorsa settimana, le attività al “Paolo VI” e al “Divin Pianto” proseguono sino a venerdì 8 luglio, mentre in Sacer terminano venerdì 15 luglio.


Oratorio feriale 2016, “festa di metà oratorio” al “Paolo VI”
(foto da: upg cernusco facebook)

È interessante vedere come l’esperienza dell’oratorio estivo accomuna sempre più ragazzi, dal nord al sud dell’Italia. Il Forum oratori italiani (Foi) conta oltre 7mila strutture in tutta Italia, (con Lombardia, Piemonte e Puglia a fare la parte del leone rispettivamente con 3mila, 1000 e 850 oratori), e un bacino di utenti che negli ultimi anni raggiungeva i 2 milioni di bambini con 350mila animatori giovani ed adulti. “Il 2016 registra un incremento dell’attività estiva negli oratori di almeno il 10%”, dichiara don Riccardo Pascolini, presidente Foi, all’Agenzia Sir. Sono in crescita le famiglie “che cercano e trovano in oratorio una positiva opportunità per far trascorrere serenamente ai propri figli il lungo periodo estivo” e “sempre più numerosi parroci, viceparroci, coordinatori e operatori che si lanciano in questa nuova avventura”. Per quanto riguarda i costi l’organizzazione è autonoma. Ci sono oratori in cui è prevista una quota di partecipazione minima, altri dove ci si fa carico delle famiglie che non possono pagare. L’attività oratoriale, per don Pascolini, in Italia vive di due parole chiave “prossimità e territorialità. Per questo ciascun oratorio è una espressione unica ed irripetibile”.

La novità di quest’anno (ai sensi della legge 13 luglio 2015 n.107 art.1, commi 33-43), è la possibilità che i giovani animatori possano svolgere il proprio percorso di alternanza scuola-lavoro con l’oratorio a fare da soggetto ospitante. Un’occasione importante per i moltissimi adolescenti che prestano qui il loro servizio estivo.


Oratorio feriale 2016, “festa di metà oratorio” in Sacer
(foto da: upg cernusco facebook)

“La situazione è cambiata negli anni, perché da parte di enti come i Comuni sono venute meno le risorse e l’oratorio ha un’offerta competitiva”, spiega Stefano Di Battista, direttore comunicazione Anspi, Associazione nazionale San Paolo Italia, sempre all’Agenzia Sir. Quanti sono i ragazzi Anspi? “Non abbiamo dati certi – spiega – ma possiamo fornire un dato empirico. Dipende dalla dimensione e dalla località, ma se mettiamo in gioco 1500 oratori e con una media di 300 ragazzi per oratorio, sono coinvolti circa 450mila ragazzi”. “E poi l’oratorio non è una proposta di matrice puramente cattolica, ma è aperto a tutti – dice Di Battista -: secondo un’indagine dell’anno scorso sugli oratori in provincia di Milano, ben il 25% dei ragazzi che frequentano sono di origine islamica”. In una società multietnica “la forza propulsiva dell’oratorio” è un grande aiuto all’integrazione. Inoltre, da parte dei genitori “è visto come un luogo protetto – ribadisce -, che propone dei valori e ancor prima, delle regole: devi arrivare a una determinata ora, ci sono attività da fare, pasti a certe ore”.

Cernusco sul Naviglio, 27 giugno 2016