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DON LUCIANO, FEBBRAIO: Oggi, dopo 100 anni, la Madonna ci parla ancora   

Don Luciano, gennaio. La fede in Dio torni ad essere centrale nella nostra vita   

Sabato 20 Aprile

BCC CERNUSCO IN ASSEMBLEA, ANCHE PER CAPIRE IL FUTURO DOPO LA RIFORMA

I soci della BCC Cernusco venerdì 6 maggio si ritroveranno – alle ore 20,30 al cinema Agorà di via Marcelline - per discutere e deliberare sul Bilancio al 31 dicembre 2015. È sempre un appuntamento significativo nella vita della nostra città perché consente, tra l’altro, di capire lo stato dell’economia locale.

Quest’anno l’assemblea della locale banca di credito cooperativo acquista un interesse maggiore, dopo la recente approvazione, da parte del Parlamento, della Riforma del credito cooperativo, che delinea scenari nuovi per queste banche. Si tratterà di capire, in particolare, se mantiene la sua validità oppure no, per la BCC Cernusco, la più volte accennata esigenza di aggregazione con altre banche di credito cooperativo, allo scopo di conseguire un rafforzamento del proprio patrimonio netto. Ricordiamo che la BCC Cernusco, costituitasi nel 1989, conta oltre seimila soci, ha otto filiali e circa 120 dipendenti e un patrimonio netto di poco superiore ai 45 milioni di euro.


La sede centrale della BCC Cernusco, in piazza Unità d’Italia

“Possiamo dire che si è costruita una cornice di regole adeguata, sul piano normativo e di mercato - ha commentato il presidente di Federcasse, Alessandro Azzi, lo scorso 6 aprile, subito dopo l’approvazione della citata riforma - a favorire il rafforzamento e la competitività del sistema Bcc”. “Il Credito cooperativo – ha aggiunto Azzi – entra oggi nel suo ‘terzo tempo’. Dopo la fase originaria della totale autonomia e quella della ‘rete’, la coesione-integrata introdotta dalla riforma farà del Credito cooperativo una realtà protagonista nell’ambito dell’industria bancaria ed un sistema più solido e meglio capace di rispondere alle nuove esigenze di servizio di soci e clienti”. “Si apre ora la fase, altrettanto determinante – ha proseguito Azzi, presidente dell’associazione di categoria - della costruzione concreta del Gruppo bancario cooperativo, per la quale sarà centrale il confronto con le Bcc e le Federazioni locali da una parte, e con la Banca centrale europea e la Banca d’Italia, dall’altra.”

“Continuare a essere il motore che solleva e sviluppa la parte più debole delle nostre comunità e della società civile, soprattutto fondando imprese per dare lavoro. Essere protagonisti per realizzare nuove soluzioni di welfare come state già facendo. Gestire le cooperative davvero in modo cooperativo, cioè coinvolgendo tutti”. Sono i tre imperativi consegnati da Papa Francesco ai partecipanti all’assemblea annuale di Confcooperative - una delle associazioni di categoria delle cooperative - in corso a Roma in questi giorni. Imperativi che si ricollegano al discorso a loro indirizzato un anno fa. Allora come adesso, Francesco ha esortato ad “adoperarsi per sostenere, incoraggiare e facilitare la vita delle famiglie”: “Con Amoris Laetitia – ha specificato il Papa – ho indicato una prospettiva di gioia e responsabilità, ma le persone e le famiglie non vanno lasciate sole, vanno armonizzati lavoro e famiglia”.

“Contrastare le false cooperative, perché le cooperative devono promuovere l’economia dell’onestà”, l’altro ammonimento del Papa, secondo il quale “il dramma, anzi spesso la tragedia, dei migranti, il terrorismo senza confini e il rallentamento dell’economia mondiale hanno reso quelle parole ancora più vere”: “Tenete ben presenti le origini che vi danno forza, la collaborazione con le vostre parrocchie, diocesi e la capacità di pensare a un’impresa tendendo la mano a persone in difficoltà”, l’invito. “Le cooperative di solito non sono la maggioranza dell’economia di un Paese, ma non sono la parte meno importante”, ha concluso il Papa: “Come le altre imprese servono per produrre reddito, ma hanno anche il compito di far funzionare la sussidiarietà, di concretizzare la solidarietà, di liberare la dignità e le capacità delle persone e, lo ripeto, di produrre fraternità”.

Cernusco sul Naviglio, 5 maggio 2016