Santuario, siamo veramente in dirittura d’arrivo!

Tra la fine del mese di maggio e la prima decade di giugno si sono svolti i lavori di restauro e coloritura del soffitto a cassettoni che copre l'intera navata del Santuario. Come concordato con i funzionari della Soprintendenza, sono state recuperate le vecchie tonalità del soffitto ripristinando così l'aspetto cromatico originale che sposa i colori chiari sulla scala dei grigi. L'attività di restauro ora sta proseguendo con il recupero delle pareti della navata e sui pilastri della stessa che, anche in questo caso, presentano decorazioni lineari di semplice fattura, ma sempre attribuibili come datazione alle pitture della zona altare. Sfruttando i ponteggi già in sede, l'intervento sul perimetro della navata procede spedito e ad oggi è pressoché ultimata tutta la fase del descialbo che servirà per il recupero delle tinte e decorazioni originali presenti sulle colonne e su tutta la porzione che corrisponde alla linea dei capitelli. Come già scritto, l'intervento sta volgendo al suo termine, in quanto dopo questa ultima parte il restauro può considerarsi concluso, confermando la previsione della riapertura del Santuario entro il prossimo mese di settembre. (Paolo Grassi, per Voce Amica di luglio 2024)

15 Settembre, Festa della riconoscenza - Ci stiamo ormai avvicinando alla data tanto sospirata della riapertura del nostro Santuario, prevista per la prossima Festa di Santa Maria, alla terza domenica di settembre, che quest’anno corrisponde anche con la ricorrenza liturgica della Beata Vergine Addolorata. Felice coincidenza! Per l’occasione siamo andati a rileggere un articolo di Voce Amica del settembre 1929, a firma Torrianus (monsignor Luigi Ghezzi), che si sofferma su questa festa, da sempre tanto attesa. «Torna la sagra di quella chiesina, a cui noi abbiamo legato il cuore. Una sagra proprio sagra, senza baldorie e sen­za schiamazzi, tutta di pietà e devozione. Sette giorni innanzi la festa incomincia a farsi più vivace la vita laggiù, dove tutto l’an­no è quiete e silenzio, solo rotti dal mormorio dell’acqua e dallo stormire delle frondi delle querce e dei pioppi alti e annosi, che son lì d’attorno. Le campanelle, dolci e melodiose come voci di quattro fanciulle buone e pure, si agitano in quei dì, mattina e sera, e par che piangono colle anime devote giorno per giorno uno dei sette dolori della Vergine, e cantano col po­polo la riparazione e la lode. Chi al mattino per la santa Messa; chi nel pomeriggio a far la Via Crucis; chi a sera per la Benedizione, e son tanti, e sono molti i devoti di quei giorni.

Le mamme nostre si crucciano se non pos­sono andarvi, perchè loro ne han tante di cose da dire a Colei che fu Mamma; ne han tante di confidenze da fare a Colei che ha pur sof­ferto tanto; hanno i loro figli e piccoli e gran­di e anziani da raccomandare a Colei, che al Calvario divenne la Mamma di tutti!

Il dì della festa poi ci vanno anche tanti uomini. E anche quelli un po’ disusati alla pietà, se appena appena hanno un bricciolo di fede, vanno a vedere quella Madonna bel­la, tanto bella nel suo atteggiamento di do­lore, cogli occhi che se non danno lacrime pure hanno il segno di averne versate tante, e si commuovono, e dicono col cuore più che gli altri giorni: ‘Santa Maria prega per noi peccatori adesso e nell’ora della nostra morte’.

La sagra di settembre a Santa Maria è un poco la festa della riconoscenza: tutto l’anno si va colà a pregare, e tanto pregare; per i casi più disgraziati, per i dolori fisici e morali: e la Madonna è larga di consolazioni e di favori. E’ giusto dunque che ci sia un giorno che ci si unisce tutti a cantare il ‘grazie o Maria!’. (…) E come è ben intesa la divozione a Santa Ma­ria: il triduo si fa colla benedizione del SS. Sacramento. Gesù, proprio Gesù presente che sente la nostra orazione, che raccoglie l’intercessione della Mamma sua, e un’altra volta come a Cana di Galilea converte l’acqua delle nostre lacrime nel vino delle consolazioni celesti. (…) E’ la divozione vera questa, perchè è Gesù che benedice e a Lui tutto deve riferirsi. E da idiota una divozione che finisce a una statua, che si accontenta di una visita fatta, di un lume acceso, di una offerta data in un Santuario. E’ invece l’unione con Gesù Eucaristico che ottiene le grazie, che compie anche i miracoli. Sì, quando c’è anche il Santissimo Sacra­mento Santa Maria nostra è ancora più bella, è ancora più cara; quando coi lumini alla Ver­gine scintilla là a destra anche la lampada rossa del Sacramento si prega con più fede, ci pare di vedere la raccomandazione della Madonna al Figlio benedetto che tutto può.»

Raccolta fondi – La prossima festa del santuario - domenica 15 settembre 2024 - sarà anche l’occasione per ringraziare i tanti benefattori che stanno contribuendo, con le loro offerte, a rendere più bella ed accogliente la casa della Vergine Addolorata. Ricordiamo qui di seguito le diverse possibilità per partecipare alla raccolta fondi a copertura dei costi per i lavori già eseguiti e per quelli ancora da completare:

- offerta da consegnare ai sacerdoti o da mettere nelle apposite cassette poste nelle tre chiese parrocchiali cittadine;

- offerta straordinaria durante le Messe della prima domenica del mese in tutte e tre le parrocchie cittadine;

- offerta mediante bonifico bancario sul c/c intestato a Parrocchia Santa Maria Assunta, IBAN IT 32 D 08453 32880 000000001043 con la causale: offerta lavori Santuario;

- contributo per beni culturali agevolato fiscalmente:

a) per le persone fisiche: detrazione dall’imposta lorda del 19% della somma erogata;

b) per le imprese: deducibilità dal reddito dell’intera somma;

per entrambe le possibilità: occorre fare un bonifico bancario sul c/c intestato a Parrocchia Santa Maria Assunta, IBAN IT 14 Q 08453 32880 000000013070, causale: contributo lavori Santuario;

per beneficiare dell’agevolazione fiscale è inoltre necessario, una volta effettuato il bonifico, richiedere la ricevuta del contributo versato inviando una mail a: santamariaassuntacernusco@gmail.com, con i propri dati anagrafici e codice fiscale, oltre ad allegare copia della contabile bancaria; oppure telefonare allo 02.9243991;

- disporre, con testamento, l’eredità o un legato a favore della Parrocchia di Santa Maria Assunta, che può ricevere l’intera eredità oppure una parte di essa (legato). Ciò che caratterizza queste disposizioni è la necessità, sia per il benefattore che per la Parrocchia, di rispettare la normativa del codice civile. Formalità che devono essere osservate per aversi un testamento lecito e valido a partire dall’indicazione dell’esatta denominazione legale dell’ente beneficiario: nel nostro caso, la Parrocchia di Santa Maria Assunta in Cernusco sul Naviglio. Fare testamento è molto facile.

Ci sono due tipi di testamento entrambi con lo stesso valore: il testamento olografo (quello scritto interamente di proprio pugno; per essere valido deve contenere la data e la firma del testatore) e il testamento pubblico (quello redatto da un notaio che raccoglie le volontà del testatore alla presenza di due testimoni).

Ognuno può decidere di lasciare quello che vuole, non servono ingenti patrimoni: per esempio, somme di denaro di qualsiasi entità; beni immobili (come un appartamento, un terreno); beni mobili (un’opera d’arte, un gioiello o un arredo); azioni e titoli di investimento; polizze vita fine rapporto indicando la Parrocchia come beneficiario.

La parte di eredità di cui si può disporre liberamente è la quota disponibile, mentre la quota legittima è la parte che la legge riserva agli eredi legittimi (coniuge o il soggetto unito civilmente, i figli e gli ascendenti …).

Cernusco sul Naviglio, 8 luglio 2024

In allegato: Dal Santuario, ‘Voce Amica’ di luglio 2024