Santuario, stanno venendo alla luce nuove decorazioni
Prosegue la ‘raccolta fondi’ per contribuire alla copertura dei costi degli interventi di restauro
Il punto sui lavori di restauro e risanamento conservativo in corso - Durante il mese di aprile è continuata l'attività dl restauro delle decorazioni ottocentesche, ritrovate sotto gli strati di imbiancature susseguitesi nei tempi. Ad oggi l'intervento sulla campata sopra l'altare è in fase di ultimazione; ci si sta ora occupando del recupero delle decorazioni dell'arco principale dove si stanno recuperando sia i decori che l'iscrizione in latino, anche le pareti hanno svelato interessanti decorazioni intorno alle vetrate e nelle porzioni laterali.
L'attività prosegue nella campata del coro quasi completamente "ripulita" e dove ora ci si appresta al recupero dei decori che in questo caso sono di fattura più semplice ma in dialogo con la campata principale.
Si è proceduto inoltre ad indagare le porzioni di pareti dell'assemblea dove probabilmente verrà recuperata una fascia in alto, in cui è presente una cornice decorata: questa risulta però molto ammalorata e pertanto l'operazione richiederà una serie di interventi di ripristino degli intonaci non coesi con la muratura. (Paolo Grassi)
“Una domanda a tutti i bravi Cernuschesi” - È la domanda che pose nel maggio 1935 Torrianus, pseudonimo con il quale si firmava monsignor Luigi Ghezzi, ai lettori di Voce Amica ed è la stessa che osiamo riproporre anche noi in questo mese.
Monsignor Ghezzi ricordava che il 25 marzo 1935, solennità dell’Annunciazione del Signore, «al santuario si inaugurava l’altare rifatto in gran parte in marmo» e spiegava che «Cernusco aveva un dovere di riconoscenza verso la sua Madonna. Per fare la nuova chiesa parrocchiale (quella attuale di Piazza Conciliazione, ndr) c’eran state tante difficoltà. Una somma di danaro da raccogliere non piccola certo per un paese grosso, ma non ricco. C’eran molti parrocchiani da persuadere che era proprio necessario di fare la chiesa nuova, e che con un po’ di buona volontà si poteva fare. Il grave problema fu messo in mano alla nostra Madonna. (…) E la Madonna persuase tutti a mettersi all’opera; allargò il cuore a tutti ad essere generosi; e i lavori non ebbero incagli e disgrazie; e la chiesa nuova sorse grande e magnifica! Essa è il vero miracolo della nostra Madonna!»
«C’era da pensare di dare alla Madonna un segno di riconoscenza» aggiungeva Monsignor Ghezzi, ricordando «fra l’altro che Cernusco, quando alla fine del Cinquecento fabbricò la chiesa voluta da San Carlo (quella che sorgeva in Piazza Matteotti e demolita nel 1974, ndr), sebbene non avesse risorse e i tempi fossero di miseria e di pestilenze, pure restaurò e abbellì anche Santa Maria. E perchè non fare altrettanto noi?»
“Santa Maria in Cernusco”, monografia sulla storia del Santuario è del medesimo autore dell’articolo citato pubblicata nel 1934, il cui ricavato della vendita egli donò per «incominciare a completare l’altare della Madonna di Santa Maria, e cioè mettere in marmo la mensa che era di legno, rinnovare e ampliare il tabernacolo eucaristico, e ripetere pure in marmo i due angeli, che erano una misera copia in gesso di quelli del Canova, che sono nel Duomo di Torino alla Cappella della Santa Sindone. E le offerte non sono mancate (…). E l’altare nuovo di Santa Maria è anch’esso ormai un fatto compiuto.
Mettere mano all’altare e vedere molti altri bisogni a Santa Maria, fu la stessa cosa; e allora come ci si poteva fermare? Le pareti del presbiterio erano così sciupate, che s’impose di tinteggiarle e decorarle a nuovo. I vetri alle finestre che dan luce all’altare, bisognò rinnovarli con vetri a colorazione più intonata. Il pavimento tutto rovinato in piano dell’altare e del coro fu fatto a nuovo in marmo. E il tetto, il plafone, il pavimento e le pareti di tutta la chiesa? Oh! Ce n’è, ce n’è da fare a Santa Maria, e dentro e fuori del Santuario, per ritornarla un po’ in decoro! Ma, Signor Iddio, come si fa? Non abbiamo ancora la chiesa nuova in debito e in necessità di tante e tante cose per essere finita?! E sì! Ma non si ha la pretesa di far tutto in una volta a Santa Maria, che sarebbe un po’ azzardato. Ma pure si farà e bene: senza fretta ma anche con costanza. Oramai si è iniziato a far bella Santa Maria ...».
Non ci sembra di leggere nulla di nuovo. Sono le nostre stesse domande e le medesime considerazioni di questi due anni. Eccoci quindi alla domanda che monsignor Ghezzi poneva «a tutti i bravi Cernuschesi: “C’è una famiglia da noi che non abbia proprio ricevuto grazie dalla Madonna di Santa Maria?”. E allora chi non vorrà aiutare a far più bello il piccolo e antico Santuario della nostra Parrocchia?» Quindi sottolineava un’importante ricorrenza e la rilevanza del nostro Santuario: «la celebrazione del 28 aprile scorso “La Santa Messa a ore 3 di notte per il Triduo di chiusura del Giubileo della Redenzione (1933), invocando la pace per tutto il mondo” ha messo Santa Maria nostra fra i santuari mariani della diocesi. È il Santuario mariano del Vicariato di Cernusco; tocca a noi l’onere e l’onore di conservare la tradizione, e di renderlo sempre più decoroso e devoto. E la Vergine Santissima moltiplicherà le sue benedizioni; e qui accorreranno i fedeli a invocare e ottenere grazie. E non è in vista anche il centenario della nostra Madonna? Per il 1937 (nel 2037 sarà quindi il bicentenario!, ndr).» E concludeva così: «Cernusco deve e saprà farsi onore come sempre anche in quell’occasione faustissima.» Saremo capaci anche noi di poter dire altrettanto per il prossimo bicentenario? (C.G.)
Raccolta fondi – Ricordiamo le diverse possibilità per partecipare alla raccolta fondi a copertura dei costi per i lavori già eseguiti (primo e secondo lotto) e per quelli ancora da completare (terzo lotto):
- offerta da consegnare ai sacerdoti o da mettere nelle apposite cassette poste nelle tre chiese parrocchiali cittadine;
- offerta straordinaria durante le Messe della prima domenica del mese in tutte e tre le parrocchie cittadine;
- offerta mediante bonifico bancario sul c/c intestato a Parrocchia Santa Maria Assunta, IBAN IT 32 D 08453 32880 000000001043 con la causale: offerta lavori Santuario;
- contributo per beni culturali agevolato fiscalmente:
a) per le persone fisiche: detrazione dall’imposta lorda del 19% della somma erogata;
b) per le imprese: deducibilità dal reddito dell’intera somma;
per entrambe le possibilità: occorre fare un bonifico bancario sul c/c intestato a Parrocchia Santa Maria Assunta, IBAN IT 14 Q 08453 32880 000000013070, causale: contributo lavori Santuario;
per beneficiare dell’agevolazione fiscale è inoltre necessario, una volta effettuato il bonifico, richiedere la ricevuta del contributo versato inviando una mail a: santamariaassuntacernusco@gmail.com, con i propri dati anagrafici e codice fiscale, oltre ad allegare copia della contabile bancaria; oppure telefonare allo 02.9243991;
- disporre, con testamento, l’eredità o un legato a favore della Parrocchia di Santa Maria Assunta, che può ricevere l’intera eredità oppure una parte di essa (legato). Ciò che caratterizza queste disposizioni è la necessità, sia per il benefattore che per la Parrocchia, di rispettare la normativa del codice civile. Formalità che devono essere osservate per aversi un testamento lecito e valido a partire dall’indicazione dell’esatta denominazione legale dell’ente beneficiario: nel nostro caso, la Parrocchia di Santa Maria Assunta in Cernusco sul Naviglio. Fare testamento è molto facile.
Ci sono due tipi di testamento entrambi con lo stesso valore: il testamento olografo (quello scritto interamente di proprio pugno; per essere valido deve contenere la data e la firma del testatore) e il testamento pubblico (quello redatto da un notaio che raccoglie le volontà del testatore alla presenza di due testimoni).
Ognuno può decidere di lasciare quello che vuole, non servono ingenti patrimoni: per esempio, somme di denaro di qualsiasi entità; beni immobili (come un appartamento, un terreno); beni mobili (un’opera d’arte, un gioiello o un arredo); azioni e titoli di investimento; polizze vita fine rapporto indicando la Parrocchia come beneficiario.
La parte di eredità di cui si può disporre liberamente è la quota disponibile, mentre la quota legittima è la parte che la legge riserva agli eredi legittimi (coniuge o il soggetto unito civilmente, i figli e gli ascendenti …).
Cernusco sul Naviglio, 13 maggio 2024
In allegato: Dal Santuario, ‘Voce Amica’ di maggio 2024