Santuario, mancano solo le opere di pitturazione interna

Per poter completare i lavori per terzo lotto occorrono le autorizzazioni degli enti preposti, che tardano ad arrivare.

«Nel mese di maggio si è provveduto allo smontaggio integrale dei ponteggi che occultavano le facciate del Santuario, liberando alla vista l'intervento di restauro giunto quasi alla sua ultimazione. Senza questi impedimenti – scrive il progettista e direttore dei lavori, architetto Paolo Grassi, nel punto di giugno sull’intervento in corso per Voce Amica – si è passati alla ultimazione degli ambienti della sacrestia che prima erano inaccessibili per la presenza dei puntellamene che sorreggevano le strutture provvisorie. Si è di conseguenza proceduto alla realizzazione delle pavimentazioni interne e al rifacimento del piccolo servizio igienico. Si realizzerà poi la porzione di copertura in coppi di questa ala prospiciente l'alzaia del Naviglio per la quale è prevista la sua ultimazione entro i primi giorni di giugno. A tetto ultimato si potrà finalmente smontare e rimuovere la gru che fino ad oggi è servita per portare in quota tutti i materiali, così da poter liberare completamente l'area del sagrato.»

«Senza i ponteggi si è potuto inoltre ultimare la parte impiantistica – prosegue il direttore dei lavori - interrando i cavidotti che lambivano i muri perimetrali e che servono ad alimentare elettricamente le prese di servizio interne al Santuario. Il programma stilato prevede di conseguenza il ripristino della muratura di confine con la ricostruzione del pilastrino di sinistra del passo carraio e la ricollocazione del cancello di accesso che avrà dimensioni superiori all'esistente, come già descritto in precedenza.»

«All'interno del Santuario mancano solo le opere di pitturazione con il ripristino delle tinteggiature e di alcuni decori rilevati sotto gli strati di pittura stesi negli anni. Purtroppo – conclude Grassi - anche per queste lavorazioni è necessario ottenere il “nulla osta” dagli Enti preposti al controllo: Soprintendenza e Curia. Per queste opere le richieste sono state inoltrate già da tempo, purtroppo ad oggi siamo ancora in attesa di riscontro. Senza tali “permessi" si è impossibilitati ad ultimare le lavorazioni interne che di conseguenza impediscono l’apertura e l’utilizzo del Santuario.»

Quella “crocetta alta e leggera” - «II commendatore professore Vico Viganò, lustro e decoro della nostra borgata, come delle sue bellissime e apprezzatissime ‘acqueforti’ per qualcuna si ispirò al pae­saggio della nostra cara Santa Maria (‘Sepoltura di bimbo’), cosi nelle sue rime linde e fresche di sentimento non son mancate quelle ispirate al nostro avito Santuarietto. Una: ‘Crocetta’ (la 96 delle poesie del Viganò) fu da lui stesa vedendo dalle finestre di casa sua in Cernusco, proprio di fronte, il campanile di Santa Maria, e più in là il cimitero. Un’altra: ‘Campane del Santuario’ (la 264 delle sue poesie) la dettò a lettura finita del manoscritto della mia monografia ‘Santa Maria in Cemusco’»: così scriveva monsignor Luigi Ghezzi, altro nostro illustre concittadino, su Voce Amica di settembre 1934, segnalando ai lettori di questo nostro mensile le due poesie, per farle «gustare a tutti i Cernuschesi». Ci piace riproporre la prima di queste poesie, a distanza di così tanto tempo, perché mantiene inalterata tutta la sua semplicità e intensità.

Crocetta

Da la finestra fuor de la mia stanza
ne la bruma che incombe verso sera,
contro i pallidi verdi in lontananza
sgrigianti lievi in sfumatura nera
vedo, e guardar mi è caro a distanza
sì breve, una Crocetta alta e leggera
tender sue braccia in sicura fidanza
al Cielo come a dire: Prega e spera!

Sta in cima a poverel campanilino,
sottile rocca del buon tempo antico
che incappucciata pare in biondo lino.
Fanciul, venivo a te: mi fosti amico.
campanil d’un Santuario, ahi, sì meschino!
Or vegli i morti miei: ti benedico.
Vico Vigano’.
Cernusco, 28 ottobre 1932

 

Raccolta fondi – La poesia di Vicò Viganò ci racconta anche della suggestività di un luogo che è diventato nel tempo icona della nostra città e che siamo chiamati a conservare. Per questo confidiamo, come sempre, nella generosità di tutti verso il Santuario di Santa Maria, ricordando le diverse possibilità per partecipare alla raccolta fondi:

- offerta da consegnare ai sacerdoti o da mettere nelle apposite cassette poste nelle tre chiese parrocchiali cittadine;

- offerta straordinaria durante le Messe della prima domenica del mese in tutte e tre le parrocchie cittadine;

- offerta mediante bonifico bancario sul c/c intestato a Parrocchia Santa Maria Assunta, IBAN IT 32 D 08453 32880 000000001043 con la causale: offerta lavori Santuario;

- contributo per beni culturali agevolato fiscalmente:

a) per le persone fisiche: detrazione dall’imposta lorda del 19% della somma erogata;

b) per le imprese: deducibilità dal reddito dell’intera somma;

con bonifico bancario sul c/c intestato a Parrocchia Santa Maria Assunta, IBAN IT 14 Q 08453 32880 000000013070, causale: contributo lavori Santuario;

per beneficiare dell’agevolazione fiscale è necessario, una volta effettuato il bonifico, richiedere la ricevuta del contributo versato inviando una mail a:

santamariaassuntacernusco@gmail.com, con i propri dati anagrafici e codice fiscale, oltre ad allegare copia della contabile bancaria; oppure telefonare allo 02.9243991;

- disporre, con testamento, l’eredità o un legato a favore della Parrocchia Santa Maria Assunta

La Parrocchia può ricevere l’intera eredità oppure una parte di essa (legato). Ciò che caratterizza queste disposizioni è la necessità, sia per il benefattore che per la Parrocchia, di rispettare la normativa del codice civile. Formalità che devono essere osservate per aversi un testamento lecito e valido a partire dall’indicazione dell’esatta denominazione legale dell’ente beneficiario: nel nostro caso la Parrocchia di Santa Maria Assunta in Cernusco sul Naviglio. Fare testamento è molto facile. Ci sono due tipi di testamento entrambi con lo stesso valore: il testamento olografo (quello scritto interamente di proprio pugno; per essere valido deve contenere la data e la firma del testatore) e il testamento pubblico (quello redatto da un notaio che raccoglie le volontà del testatore alla presenza di due testimoni). Ognuno può decidere di lasciare alla Parrocchia, per il Santuario, quello che vuole, non servono ingenti patrimoni: per esempio, somme di denaro di qualsiasi entità; beni immobili (come un appartamento, un terreno); beni mobili (un’opera d’arte, un gioiello o un arredo); azioni e titoli di investimento; polizze vita fine rapporto indicando la Parrocchia come beneficiario. La parte di eredità di cui si può disporre liberamente è la quota disponibile, mentre la quota legittima è la parte che la legge riserva agli eredi legittimi (coniuge o il soggetto unito civilmente, i figli e gli ascendenti …).

In allegato: Dal Santuario, ‘Voce Amica’ di giugno 2023

Cernusco sul Naviglio, 6 giugno 2023