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Giovedì 18 Aprile

NEL 2015 LE DOMANDE DI LAVORO HANNO SEGNATO UN “IMPORTANTE BALZO IN AVANTI”

Nell’Est Milano, territorio che comprende anche il nostro Comune, nello scorso anno si sono registrate 51.607 nuove assunzioni, «un livello che torna finalmente a superare i volumi registrati nel 2008 (48.954 avviamenti) e mai più ripristinati a causa della crisi economica.»

Il Rapporto di ricerca sull’economia e il lavoro nell’Est Milano: gli andamenti del 2015 curato dall’Afol Est Milano - oltre all’andamento delle imprese, di cui parliamo in un altro articolo pubblicato su questo stesso sito – analizza anche il mercato del lavoro. Che, per l’anno scorso, «si caratterizza per 51.607 nuove assunzioni, ossia un livello che torna finalmente a superare i volumi registrati nel 2008 (48.954 avviamenti) e mai più ripristinati a causa della crisi economica. In aggiunta a ciò, va osservato che, anche nel breve periodo, rispetto alla situazione del 2014, la domanda di lavoro segna ora un importante balzo in avanti, contraddistinto da variazioni a due cifre (+13,1%), sancite dal passaggio da 45.625 (2014) a 51.607 (2015) avviamenti al lavoro. Una siffatta dinamica riflette una serie di tendenze di più ampio respiro, che si ritrovano trasversalmente anche nel resto della Provincia.»


Foto archivio SIR: Riproduzione riservata

Nel 2015 «emerge con particolare enfasi il ruolo di primo piano proprio (dell’occupazione a tempo indeterminato), culminata a 13.650 assunzioni ed incrementatasi di +4.066 unità rispetto al 2014, ossia una misura pari al +42,4%. La sua decisa espansione si lega essenzialmente agli sgravi contributivi previsti dalla legge di Stabilità per il 2015 in capo a quelle realtà che, nella fase di reclutamento del personale, optassero per tale forma di inquadramento. Decisamente meno incisiva, invece, è la svolta imputabile all’entrata in vigore del meccanismo delle tutele crescenti.»

Guardando, invece, alle altre tipologie contrattuali, «si può apprezzare un’avanzata piuttosto sostenuta del tempo determinato (+11,0%) e, pur con un’espansione in valore assoluto meno imponente, anche del lavoro intermittente (+12,3%) e del lavoro domestico (+13,2%). Cala, invece, il numero delle assunzioni parasubordinate (-40,6%) ed in apprendistato (-22,4%), spiazzate, queste ultime, dal regime di particolare favore previsto per il tempo indeterminato.»

Il Rapporto ricorda «come la particolare intensità della lunga spirale recessiva che ha investito tutto il Paese richieda l’ulteriore consolidamento di questi segnali prima che si possa effettivamente tornare ad imboccare delle traiettorie di sviluppo. Ad ogni modo, a livello locale, è innegabile che quasi tutti gli ambiti di attività abbiano fatto rilevare una certa progressione degli avviamenti, salvo poche eccezioni individuabili nell’alveo delle funzioni terziarie di natura non commerciale.»

«La situazione di fondo che si riscontra – specifica il Rapporto, per evitare facili ottimismi - non può certo considerarsi risolta, poiché evidenzia ancora parecchi elementi di criticità, tra cui, il più eclatante è il fatto che i saldi tra gli avviamenti e le cessazioni, per il settimo anno consecutivo, permangano in disavanzo. Nonostante ciò, è, tuttavia, significativo osservare come ora lo squilibrio tra i flussi di mercato del lavoro si sia ridotto considerevolmente.» Quindi fornisce le relative cifre: «a fronte di 51.607 nuove attivazioni contrattuali, i passati dodici mesi contano, infatti, 51.904 cessazioni, determinando, in tal modo, un deficit pari a -297 unità (-0,6% in termini relativi), vale a dire il valore più contenuto mai registrato dall’inizio della crisi ad oggi.»

Nell’analisi dell’andamento favorevole dei dati occupazionali, il Rapporto invita a tener presente «da un lato, l’influenza di EXPO 2015 che, pur con un impatto forse inferiore alle attese, ha comunque rappresentato un fattore che ha contribuito a sostenere la domanda di lavoro anche tra le imprese del territorio. D’altro canto, nella stessa direzione e, probabilmente, con più enfasi, ha agito la Legge di stabilità 2015. I generosi sgravi contribuiti da essa contemplati per le assunzioni a tempo indeterminato hanno, di fatto, traslato sul 2015 numerosi avviamenti altrimenti destinati a realizzarsi nel 2014 o nel 2016.»

Lo scorso anno ha registrato anche una «crescita del numero delle dichiarazioni di immediata disponibilità al lavoro all’interno dell’Est Milano ed il loro assestamento su uno dei livelli più alti degli ultimi sei anni. Nel 2015, infatti, si conta un afflusso di 8.024 persone rivoltesi ai Centri per l’Impiego, ossia 140 in più rispetto alle 7.884 del 2014 (+1,8%).» Incremento che «potrebbe riflettere la riattivazione di talune fasce di manodopera che, nei periodi precedenti, avevano abbandonato il mercato del lavoro rinunciando a qualunque azione di ricerca.»

«La disoccupazione mantiene ovunque ancora delle proporzioni alquanto rilevanti – sottolinea il Rapporto - anche se, in alcuni casi, sarebbe in parziale riassorbimento. Le ultime analisi diffuse dall’Istat, al riguardo, attestano, in provincia di Milano, una platea di 122 mila persone in cerca di un lavoro ed un tasso di disoccupazione pari all’8,0%.» Nel 2014 si parlava di 125 mila disoccupati e di un tasso di disoccupazione dell’8,4%.

Il Rapporto, in conclusione, osserva che «a fronte di un calo della disoccupazione, dunque, considerato nel suo insieme, il fenomeno della mancata partecipazione al mercato del lavoro permane un problema di tutto rilievo. I relativi tassi, infatti, si mantengono su un ordine di grandezza del tutto simile a quello riscontrato durante lo scorso anno (13,3% contro 13,5%), flettendo in maniera ancora molto attenuata. Il riavvio delle dinamiche occupazionali, dunque, non deve far perdere di vista la condizione delle fasce di manodopera più fragili e meno centrali, la cui marginalizzazione e la cui cronicizzazione in una situazione di non lavoro richiederà ancora parecchi sforzi sul versante degli interventi e delle policies territoriali.»

Cernusco sul Naviglio, 4 aprile 2016