“FRA ME E TE”, PRIMO ROMANZO DI MARCO ERBA
È nelle librerie da una decina di giorni il primo romanzo del cernuschese Marco Erba. Il prossimo 8 aprile, alle ore 21.00, l’autore presenterà il suo libro al cinema Agorà.
“Il romanzo parla di educazione, relazioni, pregiudizi e possibilità di imparare dai propri errori nell'età dell'adolescenza e – ci ha detto Marco Erba - nasce tra i banchi di scuola, dove lavoro da 10 anni. Ho cercato di scrivere questo libro per arrivare ai ragazzi, ma anche alle loro famiglie e ai loro insegnanti. Il mio desiderio è raccontare una storia per provocare, far riflettere, far discutere e, perché no, provare anche a insegnare qualcosa.”
Marco Erba, classe 1981, da dieci anni insegna italiano e latino in un liceo della provincia di Milano. Giornalista, si è occupato di cronaca locale. È stato anche tra i primi collaboratori del nostro sito. La sua casa editrice, la Rizzoli, parla di «un esordio fulminante che racconta dei ragazzi di oggi come Alessandro D’Avenia», anche lui insegnante in un liceo milanese e autore del best-seller Bianca come il latte, rossa come il sangue da cui è stato tratto anche un film.
“Fra me e te”, opera che segna il debutto del giovane scrittore cernuschese, racconta di Edo – come riporta la scheda di presentazione del libro predisposta dalla casa editrice – che è arrabbiato e detesta i suoi professori e «non ha veri amici. Odia Cordaro, la sua città. Perché è caotica e sporca, ma soprattutto perché è piena di stranieri. E lui gli stranieri non li può vedere, in particolare i cinesi. Finché non incontra Yong. Chiara è una brava ragazza, fa volontariato, ha voti altissimi a scuola. Tiene un diario intitolato Memorie di un bruco sognatore. Per gli adulti è una da additare come esempio, per i suoi compagni è troppo seria. Finché non scopre Facebook.»
Una storia «raccontata a due voci, che impasta amore, amicizia, pregiudizio; che trascina il lettore fino all’ultima pagina con continui colpi di scena; che fa emozionare, ricordare, sognare; che scatta una fotografia nitidissima della vita tra i social network, la scuola, i genitori; che mette a nudo il razzismo dei finti forti e il coraggio dei fragili. Che fa diventare adolescente anche chi non lo è mai stato.»
Cernusco sul Naviglio, 30 marzo 2016