DON LUCIANO: CON FIDUCIA VOGLIAMO GUARDARE AL NUOVO ANNO 2022

Carissimi,
grazie a Dio eccoci ancora all’inizio di un nuovo anno.

Potrebbe sembrare un inizio non facile perché l’anno 2021 sembra essere trascorso non nel modo in cui pensavamo, questa brutta storia della pandemia non è ancora finita!

Se però guardiamo in filigrana i giorni e i mesi trascorsi non possiamo che essere grati al Signore perché i suoi doni sono stati molti. Ogni sera prima di coricarci, dobbiamo imparare a dire grazie a Dio per tutta la giornata, anche per le cose che non ci sembrano essere andate bene altrimenti il nostro esame di coscienza risulta un elenco moralistico di cose che non vanno ripiegandoci su noi stessi in una continua lamentela che ci porta inevitabilmente allo sconforto più che a saper gioire per quanto abbiamo ricevuto.

Con fiducia vogliamo guardare al nuovo anno 2022. Le premesse non sembrano ancora buone ciononostante ascoltiamo Papa Francesco che nel suo messaggio per la giornata mondiale della pace del 1 gennaio ci suggerisce un piccolo esercizio: … “In un mondo ancora stretto dalla morsa della pandemia, che troppi problemi ha causato, «alcuni provano a fuggire dalla realtà rifugiandosi in mondi privati e altri la affrontano con violenza distruttiva, ma tra l’indifferenza egoista e la protesta violenta c’è un’opzione sempre possibile: il dialogo. Il dialogo tra le generazioni».

Questa situazione ha creato tanti muri e tante difficoltà ad incontrarci causando malcontento, isolamento e paura. Non rassegniamoci!

Occorre recuperare un dialogo sincero con Dio nella preghiera, anche comunitaria e liturgica… non si può amare una persona e creare con lei un rapporto serio dallo schermo televisivo a meno che l’incontro non sia impedito da motivi seri di salute o di età avanzata.

Cercare un dialogo autentico nelle relazioni famigliari. Spesso le tensioni più forti e dilanianti sono tra consanguinei non fra estranei. La famiglia che dovrebbe essere la culla dove si impara ad amare talvolta diventa il luogo di forti conflitti e rivalità. Le tensioni legate ad interessi meramente umani, fanno male. Occorre purificare l’amore fraterno con il perdono e la benevolenza, diversamente si cade nella trappola dell’indifferenza e dell’egoismo più bieco… anche se andiamo in chiesa!

Costruire un dialogo autentico tra amici, tra diverse generazioni come auspica il Papa. La vera amicizia non è la “pacca sulla spalla” ma il saper condividere insieme il cammino soprattutto nei momenti difficili.

Vivere un sincero dialogo nei nostri ambienti ecclesiali e gruppi di vario genere talvolta schiacciati dal pettegolezzo, da critiche approssimative e generiche. Una vera corresponsabilità nel vivere la vita ecclesiale non è questione di potere ma capacità di saper soffrire con chi ci guida e cammina con noi anche quando prendere decisioni costa e rende impopolari. Siamo fragili, ma occorre convertirsi!

Il nuovo anno, proprio nella difficoltà e nell’incertezza, ci trovi più impegnati ad essere magnanimi e pazienti confidando maggiormente in Dio che spesso dimentichiamo e tralasciamo come “questione” che non riguarda la vita “concreta”.

Una preghiera più convinta, una carità unita al servizio disinteressato e sincero ci aiuteranno a ritrovare la pace e nonostante tutto e vedere una bellezza anche in giorni che sembrano grigi e deserti. Dio non ci lascia mai soli e ci aiuta a combattere contro una sottile tentazione che talvolta non ci accorgiamo di assecondare: l’opera del nemico della natura umana non è quella di farci fare il male, la sua opera fondamentale è non farci fare il bene.

Buon anno a tutti e sia per ciascuno un anno ricco di grazia!

don Luciano