Papa Francesco ci ha detto che da una prova si esce migliori o peggiori, ma non più come prima.

Carissimi,
i mesi di luglio e agosto ci richiamano la stagione delle vacanze e del riposo.

Forse quest’anno più che mai dopo tanto tempo chiusi in casa e nei confini dei propri paesi e città sentiamo la necessità di “uscire”, di riposare e “staccare” da quella routine quotidiana che talvolta ci appesantisce. E’ un desiderio e un bisogno più che legittimo. La stagione che abbiamo attraversato non è stata facile per via della pandemia e Dio non voglia che questa brutta faccenda non sia ancora finita.

La domanda che viene spontanea farci però è questa: come siamo cambiati? Quante volte Papa Francesco ci ha detto che da una prova si esce migliori o peggiori, ma non più come prima. Ecco perché è giusto domandarci come questo periodo ci ha cambiato e se ci ha cambiato: in meglio o in peggio?

Talvolta si ha l’impressione che vogliamo pensare al tempo trascorso come ad un brutto sogno che oramai passato speriamo non torni più … Se fosse solo questo temo che torneremo peggiori di prima perché purtroppo questa “storia” avrà toccato solo chi l’ha provata sulla sua pelle con la malattia, o con la morte di una persona cara… ma i più continueranno a vederla in televisione sperando che torni tutto quanto prima e come prima!

Il cambiamento nasce dalla convinzione che tutto ciò che avevamo fatto diventare necessario e indispensabile, probabilmente così non è. Nasce dall’aver sperimentato che Dio se non ha il primo posto la nostra vita perde il suo senso ultimo e vero. Parte dalla consapevolezza che davvero questa situazione può essere un’occasione di cambiamento verso una maggior disponibilità e serietà nell’affrontare ogni responsabilità della vita quotidiana, ciascuno per la sua parte.

Sperando in una buona ripresa cerchiamo di vivere bene questo tempo che abbiamo davanti come una vera occasione da non perdere per ritrovare le energie necessarie.

Una persona si giudica da come usa il tempo libero. ... Se è tempo libero, significa che uno è libero di fare quello che vuole. Perciò quello che uno vuole lo si capisce da come utilizza il suo tempo libero.

Quello che una persona - giovane o adulto - veramente vuole lo capisco non dal lavoro, dallo studio, cioè da ciò che è obbligato a fare, dalle convenienze o dalle necessità sociali, ma da come usa il suo tempo libero. Se un ragazzo o una persona matura disperde il tempo libero, non ama la vita: è sciocco. La vacanza è il tempo più nobile dell’anno, perché è il momento in cui uno si impegna come vuole col valore che riconosce prevalente nella sua vita oppure non si impegna affatto con niente e allora, appunto, è sciocco.

La vacanza è qualcosa di importante per tutti, perché tutti hanno bisogno di un tempo utile per ritemprare le forze del corpo e dello spirito approfondendo il cammino spirituale.

Spero proprio che anche chi resta a casa per svariati motivi possa sperimentare questo e avere la forza di rigenerarsi e trovare entusiasmo in ogni giorno della vita cercando di dare un senso vero ad ogni istante che passa.

Riposatevi, siate lieti e speriamo di riprendere con energia e serenità il prossimo anno pastorale.

Buona estate !

don Luciano