Nostro Signore Gesù Cristo Re dell´universo

Immagini di gloria, splendori di grandezza, potere assoluto di giudizio ci incutono timore, stupore…

La figura di Dio come venerando vegliardo assiso su un trono con iridescenze ignee, che conferisce al Figlio gloria, potere, dominio esterno su tutti i popoli colpisce emotivamente la nostra fantasia, così come la solenne descrizione evangelica del terribile giudizio finale che segna per l’eternità le sorti dei buoni e dei malvagi.

Ma questa solenne consegna di regalità che il Cristo riceve dal Padre è la risposta all’umiltà senza fine del Figlio che dona al Padre la sua vittoria sul male e sulla morte: la regalità di Cristo, come ogni aspetto della redenzione, scaturisce dal mistero dell’amore reciproco del Padre e del Figlio.

Il desiderio del Cristo risorto e glorificato non è il proprio trionfo, ma che «Dio sia tutto in tutti», che l’amore del Padre penetri e trasformi, salvi e santifichi ogni creatura.

La Chiesa ci presenta nel mistero della regalità di Cristo un potente antidoto alla sfrenata ricerca di successo che impera nel mondo: chi entrerà nel regno di Dio?

Non i sapienti, i potenti che il mondo onora, ma coloro che hanno avuto compassione dei poveri e hanno riconosciuto il volto di Cristo negli emarginati e nei miseri disprezzati.

Oggi confrontiamo la nostra vita con la Parola: scopriremo omissioni, mancanza di misericordia e di fede nella presenza di Cristo nei poveri.

Lo Spirito ci aiuti a non addomesticare il Vangelo e a convertirci alle sue esigenze
Benedettine dell'Adorazione perpetua dal sito www.liturgiagiovane.org
(immagine di copertina dal sito www.pixabay.com)

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