Nostro Signore Gesù Cristo Re dell´universo
La figura di Dio come venerando vegliardo assiso su un trono con iridescenze ignee, che conferisce al Figlio gloria, potere, dominio esterno su tutti i popoli colpisce emotivamente la nostra fantasia, così come la solenne descrizione evangelica del terribile giudizio finale che segna per l’eternità le sorti dei buoni e dei malvagi.
Ma questa solenne consegna di regalità che il Cristo riceve dal Padre è la risposta all’umiltà senza fine del Figlio che dona al Padre la sua vittoria sul male e sulla morte: la regalità di Cristo, come ogni aspetto della redenzione, scaturisce dal mistero dell’amore reciproco del Padre e del Figlio.
Il desiderio del Cristo risorto e glorificato non è il proprio trionfo, ma che «Dio sia tutto in tutti», che l’amore del Padre penetri e trasformi, salvi e santifichi ogni creatura.
La Chiesa ci presenta nel mistero della regalità di Cristo un potente antidoto alla sfrenata ricerca di successo che impera nel mondo: chi entrerà nel regno di Dio?
Non i sapienti, i potenti che il mondo onora, ma coloro che hanno avuto compassione dei poveri e hanno riconosciuto il volto di Cristo negli emarginati e nei miseri disprezzati.
Oggi confrontiamo la nostra vita con la Parola: scopriremo omissioni, mancanza di misericordia e di fede nella presenza di Cristo nei poveri.
Lo Spirito ci aiuti a non addomesticare il Vangelo e a convertirci alle sue esigenze
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