I Domenica dopo la Dedicazione - Giornata missionaria mondiale

Così da Gerusalemme e in tutte le direzioni… ho portato a termine la predicazione del Vangelo di Cristo

Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli

In questa domenica che segue la festa della Dedicazione del Duomo di Milano, inizia una serie di tre domeniche che giungeranno alla festa di Cristo Re ed alla conclusione dell’anno liturgico. Gli argomenti proposti dalle letture bibliche sono in stretta correlazione tra le varie domeniche. La riflessione che avevamo iniziato con la domenica della Dedicazione continua qui per maturare ulteriormente fino al culmine nell’ultima domenica dell’anno liturgico. La visione della Chiesa Locale come parte della Chiesa Universale che è immagine della Gerusalemme Celeste, Comunione di amore raccolta attorno a Cristo ed ai vescovi, successori degli Apostoli, insieme con presbiteri, diaconi, ministri istituiti e popolo di Dio, esige una logica conseguenza. La Chiesa, attraverso tutti i suoi membri, è inviata da Gesù IN MISSIONE. La missione è certamente l’invio AI QUATTRO ANGOLI DELLA TERRA. Quindi la Chiesa, dall’epoca apostolica durante tutto il suo percorso storico, ha inviato ministri ai popoli ed alle terre più lontane, perché ascoltassero la Buona Notizia e credessero in Gesù. Che bei ricordi quelli di quando bambino all’oratorio, in occasione delle Giornate Missionarie, ascoltavo i racconti avventurosi di missionari in Asia, Africa, Americhe, Oceania, e guardavo ammirato gli oggetti provenienti da quelle terre lontane. Allora sognavo di partire per l’ignoto, armato della fede ma anche delle conoscenze sulla lingua e la cultura del luogo che un buon missionario riceve nella sua formazione… Poi, tanti anni dopo, durante gli studi teologici, mi è stato insegnato che non c’è bisogno di recarsi in un luogo esotico e lontano per essere un missionario, proprio come San Paolo e tutti gli altri Apostoli e vescovi, preti e religiosi/e che hanno percorso in lungo ed in largo il pianeta. Non c’è nemmeno bisogno di essere un religioso o un ministro ordinato per essere un missionario. La missione è il normale modo di essere della Chiesa, tutta quanta ed in ciascuno dei milioni di credenti che la compongono. Essere missionari è nel  DNA dei cristiani. Significa testimoniare Gesù uscendo incontro a tutti coloro che sono estranei alla Chiesa, anche e soprattutto quelli che sono intorno a noi, nel mondo secolarizzato, accogliendoli, facendo sentire loro che Gesù li ama, e che la Chiesa può diventare anche la loro casa. Così io ho trovato le mie “Indie” portando la mia testimonianza presbiterale nel mondo del lavoro. Da ventuno anni sono prete che lavora in un ufficio, presso una banca, circondato da persone lontane dalla Chiesa. Ognuno di noi, fratelli e sorelle, può e deve sentirsi chiamato in prima persona dal mandato missionario. Certo, ad alcuni potrà ancora essere richiesto di lasciare tutto e di andare in paesi lontani, ma a tutti è richiesto di non chiudersi in se stessi o nelle strutture ecclesiali, ma di aprirsi per portare il Vangelo a tutti i lontani.

padre Antonello Antonelli (dal sito www.liturgiagiovane.org immagine di copertina da archivio)

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