Venerdì 29 Marzo

Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto

In quest’ultima domenica del cammino liturgico pasquale che la Chiesa ci propone, nel brano degli Atti si parla della testimonianza del diacono S. Stefano, che è il primo dei martiri cristiani. Martire in greco significa testimone, testimone fino all’effusione del sangue. Stefano dimostra un coraggio indomito nel mettere i suoi connazionali ebrei di fronte alle loro responsabilità: sono stati, durante la storia, assassini di profeti, cioè di coloro che parlano a nome di Dio. Le parole di Stefano sono ispirate dallo Spirito Santo, per questo egli non ha paura quando la folla lo prende per ucciderlo, lui, profeta del Vangelo. Interroghiamo noi stessi: quante volte abbiamo, moralmente, condannato e lapidato uomini e donne controcorrente che profetavano in nome di Dio? Quante volte noi Chiesa abbiamo ucciso le idee di persone che vedevano molto in avanti, autentici visionari dello Spirito?

Nel brano tratto dall’epistola agli Efesini l’apostolo San Paolo prega perché i destinatari della lettera, come anche tutti i cristiani, siano colmati dallo Spirito Santo ed abbiano i suoi doni di sapienza e di rivelazione, cioè di poter agire e pensare PROFETICAMENTE. Interroghiamoci su quanto siamo capaci, come singoli e come comunità, di essere anche noi profeti, di guardare al di là della realtà storica e sociale attuale con le sue anguste strettoie, di progettare un futuro di autentico rinnovamento umano e spirituale.

Il brano del vangelo giovanneo, estratto della grande preghiera “sacerdotale” di Gesù, è incentrato sull’unità di tutti i discepoli di Gesù nello Spirito. Unità per me non significa omologazione. Avere la stessa fede non vuol dire essere un esercito di stereotipi. Ognuno, ogni realtà pastorale può, anzi deve crescere e svilupparsi secondo la sua fisionomia, le sue peculiarità, e questa SINFONIA DI DIFFERENZE CREA LA COMUNIONE DELLA CHIESA UNIVERSALE. Voglia lo Spirito Santo ispirare tutti e ciascuno affinché, al ritorno glorioso di Gesù, egli trovi la sua Chiesa Universale perfetta nell’Unità. Amen.

padre Antonello Antonelli

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