PREGHIAMO PER LE VOCAZIONI DEL P.I.M.E.

Domenica 12 maggio, è la festa della mamma. È anche il giorno dedicato a pregare per le vocazioni religiose e qui, nel seminario teologico del PIME, Pontificio Istituto Missioni Estere, a Monza, in via Lecco 73, c’è la festa della riconoscenza, la festa del “grazie!”

I seminaristi sono tanti, 50, e provengono da tutto il mondo. Grazie, Signore, per tutti questi giovani che chiami a te. Essi sono venuti da terre lontane, lasciando le loro famiglie. Grazie, mamme, papà che ce li avete donati. Qui, ora, sono tanti, organizzare la loro preparazione, i loro studi, la loro vita è cosa impegnativa e costosa. Grazie formatori, professori che li accompagnate nel cammino al sacerdozio. E grazie anche a tutti voi che aiutate il seminario con la preghiera, l’impegno, il sacrificio, la generosità. Intorno alle vocazioni religiose c’è un intero universo da ringraziare. Durante la celebrazione eucaristica viene conferito il ministero del lettorato agli studenti del primo anno di teologia. (Anche nella via del sacerdozio, come in tutte le vie del mondo, si procede per “tappe”. Il lettorato è la prima, seguono l’accolitato e il diaconato, per ultimo c’è il presbiterato che, più che il punto d’arrivo è quello di partenza, un po' come nel matrimonio.) Grazie dunque anche a voi, Arséne dal Camerun, Benedito dal Brasile, John Raju, Rajeswar e Vikram dall’India, che avete il coraggio di incamminarvi per vie difficili ed incognite, per mettervi al servizio del mondo intero.

La celebrazione eucaristica è il punto focale della festa. I concelebranti sono una ventina, missionari di ogni età, anch’essi provenienti da ogni parte del mondo, il celebrante è padre Davide Sciocco, vicario generale, missionario in Guinea Bissau. Anima l’eucarestia il sempre fantastico coro del seminario. All’omelia padre Davide ricorda che oggi è il giorno dedicato a pregare “perché in tutto il mondo non manchino mai giovani che offrono la loro vita al Signore per seguirlo nella via della consacrazione missionaria. Nel suo messaggio papa Francesco ci augura che la chiamata del Signore ci renda “portatori di una promessa”. È una promessa, un ideale bellissimo, per il quale vale la pena di dare tutta la vita, perché questa Parola che portiamo al mondo è una persona, una persona che ama di un amore bellissimo: è Gesù. Ed è a questo Gesù che state donando la vita per portare vita al mondo con la sua Parola”. Parla della sua lunga esperienza di missionario, dei tanti che ha incontrato sul suo cammino e conclude: “Se dite sì alla chiamata, dite sì per davvero, per un amore vero, per donare la vostra vita interamente. Il mondo, anche se spesso li critica, si aspetta una cosa grande dai cristiani, ne ha bisogno, perché ha bisogno di amore vero, ha bisogno di ascolto, di compagnia, di attenzione, di una vita diversa da quella che si vede attorno a noi, la vita nuova di Gesù, la promessa che solo Gesù ha incarnato e che tutti noi col battesimo abbiamo ricevuto”.

Continua la celebrazione col conferimento del ministero del lettorato e la consegna della Sacra Scrittura ad ognuno dei lettori. Canti, preghiere, intensa commozione.

Terminata la celebrazione, un momento di testimonianza missionaria. Il grande cortile è colmo di gente, fiori e colori dappertutto, file per il pranzo che profuma sulle griglie, poi la lotteria, la tombola e tanti giochi per una giornata di allegria e di fede, una giornata imperdibile, aperta a tutti. La seconda domenica di maggio, una data da ricordare, non è un’informazione, è un invito.