ANCHE LA BCC CERNUSCO ATTENDE LA RIFORMA DEL CREDITO COOPERATIVO
Il 20 novembre, a Roma, si è svolta l’annuale assemblea delle BCC. Sollecitato il varo del provvedimento legislativo di riforma, che dovrebbe portare alla costituzione di un unico gruppo nazionale.
Nei mesi scorsi, Federcasse – l’associazione di categoria che riunisce a livello nazionale le 371 BCC e Casse rurali italiane - è stata impegnata nell’elaborazione di un progetto di “autoriforma” che tenesse conto, da una parte, degli obiettivi posti dalle autorità nazionali ed europee, e dall’altra, di quelli peculiari del credito cooperativo. Lo scorso 20 novembre, a Roma, si è svolta l’annuale assemblea dell’associazione - presenti anche esponenti del governo: il ministro del Lavoro Giuliano Poletti e il sottosegretario al ministero dell’Economia Pier Paolo Baretta – nel corso della quale è stato sollecitato al governo il varo della riforma delle BCC.
La
sede della BCC Cernusco, in piazza Unità D’Italia
Nella sua relazione il presidente di Federcasse, Alessandro Azzi, - come riportato da Avvenire -. ha rimarcato la necessità di procedere in fretta all’approvazione della riforma delle BCC: «Il fattore tempo, per la riforma che attendiamo, non è più una variabile indipendente. Per cui mi auguro che il governo possa accogliere le nostre proposte ed emanare, quanto prima, l’atteso provvedimento legislativo, al fine di dare certezza agli obiettivi condivisi e consentire subito l’avvio di un dibattito parlamentare». Baretta ha auspicato che il testo possa essere varato prima di Natale, «anche perché comprendo i distinguo, le perplessità, le questioni aperte, ma l’Europa ci invita adesso a concludere rapidamente».
Oltre alla necessità di procedere spediti nel varo della nuova riforma, Azzi ha sottolineato come un altro «aspetto essenziale della proposta sia quello relativo all’unità del sistema». Secondo il numero uno di Federcasse, la soluzione migliore per garantire questa coesione è quello di far nascere un’unica holding: «Il credito cooperativo ha fondato e rafforzato nel tempo la propria identità proprio sull’unione delle differenze. La frammentazione, e anche la divisione in pochi gruppi, non solo indebolirebbe tutto il sistema ed affievolirebbe la capacità di stare sul mercato, ma porterebbe anche ad una nefasta concorrenza interna».
Le Bcc unite «diventerebbero il terzo gruppo bancario italiano – ha evidenziato Baretta - ed il primo per apporto di capitale italiano». E il ministro Poletti, rivolgendosi a tutte le realtà del sistema, si è detto certo che avranno «la forza di proporre al governo una grande riforma per contribuire alla crescita del Paese».
Un’autoriforma che porti alla costituzione di un unico gruppo nazionale è quanto auspicato anche dal presidente della BCC Cernusco, Enio Sirtori, che in tal senso si è espresso sull’ultimo numero del periodico del locale credito cooperativo. Orientamento che ci ha pure confermato in un recente incontro. Dopo questo passaggio nazionale, per la Bcc cittadina rimarrà comunque da valutare il percorso più idoneo – aggregazioni o meno con altri analoghi istituti - per affrontare le sfide future.
Cernusco sul Naviglio, 23 novembre 2015