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Giovedì 18 Aprile

LA MARTESANA POTREBBE ACCOGLIERE 10 RIFUGIATI

Tra i 5 Comuni disponibili, anche Cernusco. Il servizio di accoglienza (Sprar) per 36 mesi sarà “realizzato solo ed esclusivamente a seguito del raggiungimento del finanziamento ministeriale”.

Foto da www.agensir.it

La giunta comunale, con delibera dello scorso 9 luglio, ha dato indicazione all’Ufficio di Piano distrettuale del Settore Servizi Sociali “di procedere con l’iter di attivazione dell’Avviso pubblico di co-progettazione di servizi di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati politici in ambito S.P.R.A.R. (Sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati) in favore di 5 comuni del Distretto 4 dell’ATS Milano Città metropolitana (Bellinzago Lombardo, Bussero, Carugate, Cassina de’ Pecchi, Cernusco sul Naviglio) per un periodo di 36 mesi dall’avvio delle attività, previa richiesta ed eventuale ottenimento del finanziamento ministeriale a copertura del progetto”. Inoltre, nella medesima delibera si stabilisce “che gli alloggi da mettere a disposizione delle persone accolte saranno individuate dal soggetto privato incaricato che si occuperà di tutte le spese di gestione ad essi connesse”.

I competenti uffici comunali cernuschesi – essendo il nostro Comune capofila del Distretto 4 – avvieranno inoltre a procedura per raccogliere “manifestazione di interesse, finalizzata all’individuazione di un soggetto gestore con cui iniziare un percorso di co-progettazione del servizio SPRAR distrettuale in favore di max 10 richiedenti asilo e rifugiati e di procedere successivamente alla partecipazione al Bando ministeriale a garanzia del finanziamento necessari all’avvio e gestione del servizio, condizione indispensabile alla realizzazione del servizio SPRAR diffuso sul territorio dei 5 comuni sopracitati.”

Il servizio di accoglienza, si specifica nella delibera, sarà “realizzato solo ed esclusivamente a seguito del raggiungimento da parte dei 5 Comuni del Distretto 4 del finanziamento ministeriale”, in mancanza del quale “nessuna spesa rimarrà a carico del Bilancio comunale”. Il finanziamento ministeriale, per una durata indicativa di tre annualità, è stato stimato pari 460mila euro a fronte di un’accoglienza in favore di circa 10 persone, con condizione di rifugiato o richiedente asilo.

“Nel 2017 attraverso lo Sprar”, come dichiarato da Matteo Biffoni, sindaco di Prato e delegato dell’Anci all’Immigrazione, “sono stati favoriti i percorsi di integrazione di quasi 37.000 persone, fra cui 4.500 minori. Un’accoglienza organizzata in piccoli nuclei, che nell’84% dei casi si svolge in normali appartamenti di civile abitazione, presenti in 900 Comuni che rappresentano il 45% della popolazione italiana”.

Il Sistema “Sprar” consente un’accoglienza più diffusa e condivisa, infatti permette di organizzare corsi di lingua, tirocini formativi, laboratori, attività di volontariato, con alti livelli di professionalità degli operatori e maggiori chance di integrazione all’interno delle comunità che accolgono. In pratica, se ogni Comune italiano desse la disponibilità ad ospitare in maniera stabile sul suo territorio orientativamente 3 migranti ogni 1.000 abitanti, il peso sarebbe equamente ripartito, le presenze sarebbero equilibrate e si eviterebbero conflitti e tensioni sociali nelle comunità.

Da ricordare, che grazie alla oramai famosa “clausola di salvaguardia” stabilita dalla direttiva 11 ottobre 2016 del Ministero dell’Interno, in accordo con l’Anci, i Comuni disponibili ad entrare nel sistema Sprar non potranno vedersi imporre dalle prefetture nuovi Cas (Centri di accoglienza straordinaria) sui propri territori, evitando così il rischio di trovarsi a fronteggiare arrivi massicci affidati magari a soggetti o strutture non sempre in grado di gestire al meglio l’accoglienza.

Cernusco sul Naviglio, 16 luglio 2018