L’ACQUA È “MATRICE DI VITA E DI BENESSERE”

Ma “può essere anche causa di morte”. Lo ha ricordato il Papa, che nella catechesi dell’udienza di mercoledì 2 maggio ha proseguito la riflessione sul Battesimo, soffermandosi sui riti centrali che si svolgono presso il fonte battesimale.

Foto d’archivio, da www.agesnir.it

Nel Battesimo è sull’acqua che “viene invocata la potenza dello Spirito affinché abbia la forza di rigenerare e rinnovare”: “L’acqua – ha spiegato il Papa – è matrice di vita e di benessere, mentre la sua mancanza provoca lo spegnersi di ogni fecondità, come capita nel deserto; l’acqua, però, può essere anche causa di morte, quando sommerge tra i suoi flutti o in grande quantità travolge ogni cosa; infine, l’acqua ha la capacità di lavare, pulire, purificare.”

“A partire da questo simbolismo naturale, universalmente riconosciuto, la Bibbia descrive gli interventi e le promesse di Dio attraverso il segno dell’acqua”. Tuttavia, “il potere di rimettere i peccati non sta nell’acqua in sé”, ha puntualizzato il Papa citando ciò che diceva sant’Ambrogio ai neobattezzati: “Hai visto l’acqua, ma non ogni acqua risana: risana l’acqua che ha la grazia di Cristo. L’azione è dell’acqua, l’efficacia è dello Spirito Santo”. Perciò la Chiesa invoca l’azione dello Spirito sull’acqua “perché coloro che in essa riceveranno il Battesimo, siano sepolti con Cristo nella morte e con lui risorgano alla vita immortale”, ha spiegato Francesco: “La preghiera di benedizione dice che Dio ha preparato l’acqua ad essere segno del Battesimo”.

Come narra la Bibbia, “sulle acque delle origini si librava lo Spirito per renderle germe di vita; l’acqua del diluvio segnò la fine del peccato e l’inizio della vita nuova; attraverso l’acqua del Mar Rosso furono liberati dalla schiavitù d’Egitto i figli di Abramo. In relazione con Gesù, si ricorda il Battesimo nel Giordano, il sangue e l’acqua versati dal suo fianco, e il mandato ai discepoli di battezzare tutti i popoli nel nome della Trinità”. Nel Battesimo, “forti di tale memoria, si chiede a Dio di infondere nell’acqua del fonte la grazia di Cristo morto e risorto”, ha sottolineato il Papa.

“Santificata l’acqua del fonte, bisogna disporre il cuore per accedere al Battesimo”, ha spiegato Francesco: “Ciò avviene con la rinuncia a Satana e la professione di fede, due atti strettamente connessi tra loro”. “Nella misura in cui dico no alle suggestioni del diavolo – il diavolo è colui che divide – sono in grado di dire sì a Dio che mi chiama a conformarmi a lui nei pensieri e nelle opere”, ha proseguito il Papa.

“La risposta alle domande – ‘Rinunciate a Satana, a tutte le sue opere, e a tutte le sue seduzioni?’ – è formulata alla prima persona singolare: ‘Rinuncio'”: ha fatto notare il Papa, che poi ha aggiunto: “Io rinuncio, e io credo: e questo è alla base del Battesimo”. Secondo il Papa, si tratta di “una scelta responsabile, che esige di essere tradotta in gesti concreti di fiducia in Dio. L’atto di fede suppone un impegno che lo stesso Battesimo aiuterà a mantenere con perseveranza nelle diverse situazioni e prove della vita”.

Riflettendo – Quando riceviamo il Battesimo siamo immersi nell'acqua rigenerata dall’azione dello Spirito Santo, contenuta nel fonte battesimale. Essa è fonte per noi di rinascita, per risorgere a vita nuova se desideriamo aprire il nostro cuore a Cristo, aiutati in questa difficile missione dai nostri genitori e da tutti coloro che ci voglio bene. La nostra vita è una battaglia che combattiamo ogni giorno, ogni minuto, contro noi stessi per vincere il nostro orgoglio che ci spinge ad essere indifferenti al prossimo, come desidera il demonio. Il Battesimo ci dà gli strumenti per vivere una vita nuova, piena di gioia, di entusiasmo per vincere tutte le battaglie che dobbiamo affrontare. A noi la libera scelta di vivere nell'amore di Cristo oppure nel nostro orgoglio e nel pessimismo. (Fabio F.)

Per il video / testo completo della catechesi di Papa Francesco di mercoledì 2 maggio 2018, cliccare qui

Cernusco sul Naviglio, 3 maggio 2018