Giovedì 28 Marzo

“LA PASQUA È LA FESTA PIÙ IMPORTANTE DELLA NOSTRA FEDE”

La Pasqua “è la festa della nostra salvezza, la festa dell’amore di Dio per noi, la festa della celebrazione della sua morte e resurrezione”. Il triduo pasquale costituisce “la memoria celebrativa di un unico grande mistero: la morte e la risurrezione del Signore Gesù”.


Foto d’archivio, da www.agensir.it

 

“Quale festa è la più importante della nostra fede, il Natale o la Pasqua? La Pasqua”. È cominciata con un dialogo con i fedeli presenti in piazza San Pietro l’udienza di mercoledì 28 marzo, in cui il Papa si è soffermato sul triduo pasquale, “per approfondire un po’ quello che i giorni più importanti dell’anno liturgico rappresentano per noi credenti”.

La più importante festa cristiana è “la Pasqua, perché è la festa della nostra salvezza, la festa dell’amore di Dio per noi, la festa della celebrazione della sua morte e resurrezione. Per questo vorrei riflettere con voi su questa festa, su questi giorni, che sono giorni pasquali fino alla Risurrezione del Signore”. “Essi costituiscono la memoria celebrativa di un unico grande mistero: la morte e la risurrezione del Signore Gesù”, ha proseguito Francesco, ricordando che “il triduo ha inizio con la Messa della cena del Signore, e si concluderà con i vespri della Domenica di Risurrezione”.

Il triduo pasquale, per il Papa, “segna le tappe fondamentali della nostra fede e della nostra vocazione nel mondo, e tutti i cristiani sono chiamati a vivere i tre giorni santi – giovedì, venerdì, sabato, e la domenica, si capisce, ma sabato è la resurrezione – come, per così dire, la matrice della loro vita personale e comunitaria, come l’esodo dall’Egitto lo è per i nostri fratelli ebrei”.

L’annuncio della risurrezione di Cristo, “a cui il triduo conduce preparandoci ad accoglierlo, è il centro della nostra fede e della nostra speranza. È il nocciolo, è il kerygma – una parola difficile ma che dice tutto – che continuamente evangelizza la Chiesa e che essa a sua volta è inviata ad evangelizzare”. “Questi tre giorni ripropongono al popolo cristiano i grandi eventi della salvezza operati da Cristo, e così lo proiettano nell’orizzonte del suo destino futuro e lo rafforzano nel suo impegno di testimonianza nella storia”, ha spiegato Francesco.

“Cristo è risorto”: tali parole “contengono non soltanto un annuncio di gioia e di speranza, ma anche un appello alla responsabilità e alla missione”. “L’unico che ci giustifica, l’unico che ci fa rinascere di nuovo è Gesù Cristo, nessun altro.”

“Un cristiano, se veramente si lascia lavare da Cristo, se veramente si lascia spogliare da lui dell’uomo vecchio per camminare in una vita nuova, pur rimanendo peccatori – tutti lo siamo – non può più essere corrotto”. A ribadirlo è stato il Papa, tornando durante l’udienza di oggi su un tema che gli è caro: la lotta alla corruzione.

Riflettendo – Giovedì inizia il triduo pasquale che si conclude sabato quando Gesù risorge. In questi giorni siamo chiamati ad aprire il nostro cuore per uscire dalla prigione del nostro orgoglio e rinascere così a vita nuova: questo vuol dire resuscitare, superare l'orgoglio, il pessimismo che ci chiude in noi stessi. Lasciamoci lavare il cuore dal messaggio di Cristo, doniamo parole di sostegno, di perdono, di pace e di consolazione. Rispettiamo noi stessi e il prossimo, per vivere la Pasqua da veri cristiani. Chi si lamenta ed è chiuso in se stesso non è cristiano: preghiamo per loro. Buona Pasqua. (Fabio F.)

Per il video / testo completo della catechesi di Papa Francesco di mercoledì 28 marzo 2018, cliccare qui

Cernusco sul Naviglio, 28 marzo 2018