Venerdì 29 Marzo

PARTECIPARE ALL’EUCARISTIA “IMPEGNA NEI CONFRONTI DEGLI ALTRI, SPECIE DEI POVERI”

“Usciamo dalla chiesa per ‘andare in pace’ a portare la benedizione di Dio nelle attività quotidiane, nelle nostre case, negli ambienti di lavoro, tra le occupazioni della città terrena, glorificando il Signore con la nostra vita”, ha ricordato Francesco nell’udienza di oggi.


Foto d’archivio da www.agensir.it

 

La Messa “non è soltanto memoria: si vive di nuovo la Passione e la Resurrezione di Gesù”. A precisarlo è stato il Papa, che con l’udienza di oggi ha concluso il ciclo di catechesi dedicate alla Messa, soffermandosi sui riti di conclusione. “Mentre la Messa finisce, si apre l’impegno della testimonianza cristiana”, ha spiegato il Papa.

“Dalla celebrazione alla vita, dunque, consapevoli che la Messa trova compimento nelle scelte concrete di chi si fa coinvolgere in prima persona nei misteri di Cristo”. È la direzione di marcia indicata dal Papa per ognuno di noi, ogni volta che finisce l’appuntamento liturgico. “Non dobbiamo dimenticare che celebriamo l’Eucaristia per imparare a diventare uomini e donne eucaristici”, il monito di Francesco, ciò significa, ha spiegato, “lasciare agire Cristo nelle nostre opere: che i suoi pensieri siano i nostri pensieri, i suoi sentimenti i nostri, le sue scelte anche le nostre scelte”.

Papa Francesco ha poi citato San Paolo: “Sono stato crocifisso con Cristo, e non vivo più io, ma Cristo vive in me. E questa vita, che io vivo nel corpo, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me”. “Questa è la testimonianza cristiana”, ha spiegato Francesco, sottolineando che “l’esperienza di Paolo illumina anche noi: nella misura in cui mortifichiamo il nostro egoismo, cioè facciamo morire ciò che si oppone al Vangelo e all’amore di Gesù, si crea dentro di noi un maggiore spazio per la potenza del suo Spirito”.

“I cristiani sono uomini e donne che si lasciano allargare l’anima con la forza dello Spirito Santo dopo aver ricevuto il corpo e il sangue di Cristo”, ha detto il Papa: “Lasciatevi allargare l’anima! Non queste anime così strette, chiuse, così piccole, egoistiche: anime grandi, con grandi orizzonti! Lasciatevi allargare l’anima con la forza dello Spirito dopo aver ricevuto il corpo e il sangue di Cristo”.

“L’Eucaristia fa la Chiesa. Ci unisce tutti”. Lo ha assicurato il Papa, che ha poi spiegato che “il regolare accostarci al convito eucaristico rinnova, fortifica e approfondisce il legame con la comunità cristiana a cui apparteniamo”. Partecipare all’Eucaristia, inoltre, “impegna nei confronti degli altri, specialmente dei poveri, educandoci a passare dalla carne di Cristo alla carne dei fratelli, in cui egli attende di essere da noi riconosciuto, servito, onorato, amato”.

Riflettendo - Quando partecipiamo alla Messa, viviamo la morte e la resurrezione di Cristo e mangiando il suo corpo e bevendo il suo sangue lui entra in noi, allargandoci la mente ed il cuore per rinnovarci e per farci rinascere a vita nuova. Se lo desideriamo, Gesù entra nel nostro cuore per donarci il suo messaggio di amore e di speranza. Un messaggio che dobbiamo cercare di mettere in pratica nella vita quotidiana, senza lamentarci ed essere pessimisti. Noi cristiani siamo chiamati a essere gioiosi, determinati, positivi, a dare speranza per far così germogliare il seme che riceviamo quando partecipiamo alla Messa. (Fabio F.)

Per il video / testo completo della catechesi di Papa Francesco di mercoledì 4 aprile 2018, cliccare qui

Cernusco sul Naviglio, 4 parile 2018